L'idea che ci si può fare di "Patchwork" è quella di uno zibaldone in cui ogni scritto presenta stralci di vita che catapultano immediatamente il lettore in uno specifico universo; egli si ritrova a vivere le stesse emozioni e impressioni che ha percepito l'autore, in modo incredibilmente vivo e ampiamente sensoriale. Se alcuni scritti possiedono uno sviluppo più elaborato e meditato, molti altri descrivono, invece, scene brevissime che riescono a essere perfettamente autosufficienti, con un perenne senso di apertura che lascia viaggiare il lettore per conto proprio; di fatti lo spettatore diventa protagonista della narrazione, non sa come ci è finito e cosa accadrà; l'unica cosa che rimane da fare è vivere.