In un futuro tecnologicamente non evoluto, l'umanità vive una situazione di stallo. Niente crisi, nessuna guerra, nessun problema: la gente si crede libera ed è felice, ma è manovrata da un'arma invincibile, operativa 24 ore su 24. Un'arma invisibile chiamata Pelicula.Ai margini della civiltà, un gruppo di terroristi opera per far emergere la verità, per quanto dolorosa.rinunceresti alla tua felicità sapendo di non meritarla?
Pelicula è un romanzo che mi ha fatto molto riflettere. La società prospettata
da Cabassi, e che da molti è definita distopica, in realtà richiama i fondamenti
del socialismo utopistico di Charles Fourier, ossia quella forma di società
ripresa successivamente da Marx e da Engels, i fondatori del materialismo
storico. Una società felice, fatta di salute e benessere, priva di guerre e
criminalità. La differenza sostanziale sta nel fatto che il perseguimento di
tale obiettivo, in Pelicula, non avviene attraverso la condivisione di
unideologia o con una rivoluzione che parte dal basso, bensì tramite la
coercizione di una tecnologia.
Il romanzo è ambientato nel ventiduesimo secolo a Shin Biesse, una città
dellEuropa meridionale (Brescia?) dove un gruppo di rivoltosi, attraverso
larma del terrorismo, cerca di scardinare il centro del potere. Nel corso del
ventunesimo secolo, il livello tecnologico non è progredito affatto, in quanto,
coloro che gestiscono Pelicula (e qui cè una possibile analogia con la
nomenklatura sovietica) hanno tutto linteresse a mantenere lo status quo. Di
conseguenza: appiattimento delle volontà, cessazione degli stimoli, fine della
meritocrazia. A questo immobilismo si ribellano Lango e i suoi compari. E lo
fanno con lo strumento più discutibile, un mezzo rozzo e crudele insensibile ai
possibili effetti collaterali: il terrorismo.
Analizzando la toponomastica dei luoghi e lantroponimia dei personaggi, risulta
che nellItalia del ventunesimo secolo ci sia stata uninvasione di orientali e
che sia stata cancellata ogni traccia di italianità.
Simpatico il paradosso del personaggio capo dei rivoluzionari: Haruki Araki,
colui che vuole sostituire il caos allordine, è affetto da unevidente sindrome
ossessivo-compulsiva, ossia, per lui è possibile vivere solo se ogni cosa sta al
suo posto.
Il lettore tende automaticamente a parteggiare per i rivoluzionari solo perché
il punto di vista narrativa volge dalla loro parte. Sono convinto che spostando
il POV anche il tifo potrebbe cambiare. E qui sta il bello. In Pelicula il
ruolo di eroe e antieroe è subordinato non soltanto alla trama ma anche alle
preferenze e alle idee di chi legge.
La scrittura ricercata, loriginalità dello stile e i continui salti temporali
nella narrazione richiedono una certa attenzione da parte del lettore, ma vi
assicuro che ne vale assolutamente la pena.
Ci sarebbero tante altre cose da aggiungere ma rischierei di svelare troppo
della trama pertanto, se ne volete sapere di più, non vi resta che leggerlo.
Concludo facendo i miei complimenti allautore e consigliando la lettura di
Pelicula a tutti gli amanti dello sci-fi e del fantasy, ma anche a chi,
indipendentemente dal genere preferito, ha voglia di leggere qualcosa di più
impegnativo rispetto alla solita minestra che si trova in giro.
Elia Spinelli - 26/07/2015 00:05