Carlo ha vissuto, questo anzitutto si può dire di lui, prima ancora di ogni altra cosa; Carlo Nanni è vissuto, è morto, e poi ha continuato a vivere... forse una vita più vera di quella di prima, se non altro più consapevole, più libera. Da tutto, dalle sicurezze anche, dalla felicità, che entra a sprazzi nella finestra del suo cuore, per poi eclissarsi al ricordo della delusione, del lutto, e poi ancora illuminarsi, per un amico, una presenza benevole che, basta questo, gli sorrida la mattina. Carlo dunque vive, nella vita, nel mondo, e nei suoi pensieri, in libertà.