"Questi versi di Antonella Prudente, dedicati alla figlia appena nata, non sono una ninna nanna, come invece ci aspettavamo. Sono occhi aperti sul dolore della vita. Sono un'esperienza di affannosa ricerca, affinché l'amore, tutto l'amore, possa camminare in fuochi di speranza. Il fascino della nascita qui è anche preghiera, volontà di cercare strade che siano di pace, di abbracci, di legami. Antonella è una grande quercia, è uno di quegli alberi di montagna che il vento difficilmente potrà sradicare, che i vènti avversi potranno produrre solo altra poesia e musica, e carezze e desideri di essere con lei. Questi versi sono poesie scritte circa vent'anni fa, scoperte ora, ritrovate, affinché la figlia sappia tutto il suo amore, tutte le sue ansie, tutto il fervore e la gloria che ha accompagnato questa santa nascita. Questo passaggio di consegne è di madre in figlia, dalle ginocchia e dall'abbraccio dell'anziana madre della poetessa, all'abbraccio di una nuova generazione in cui si ripone e si realizza il desiderio d'infinito, un cammino che è anche di dolcezza, di unione, di forte unione, inscindibile unione madre-figlia." (Dalla prefazione di Carmen Moscariello)