"Questo testo, che calamita su di sé tutto un dolore vissuto, plurale eppure singolo, espresso e al contempo strozzato, giungendo al cardine della lotta non mai afferrabile, misurato senza sosta e senza fine, porta dentro di sé la totale assenza di pace. [...] Così i molti personaggi del dramma si aprono alla voce, piani e reali, eppure parti di una sola parte che mai viene esaurita. L'ordine della vita attraversa il disordine delle vite." (Jacopo Ricciardi)