L'opera si propone di valorizzare l'attività venatoria sotto il profilo artistico e culturale attraverso il lavoro di alcuni dei più significativi artisti animalier del Novecento italiano, in particolare del pittore Roberto Lemmi e dello scultore Guido Cacciapuoti e di altri, quali Cecconi, Norfini, Lucchesi, Saccorotti. In gran parte, in un modo o in un altro essi hanno legato il loro nome a "Dian"a, la più importante rivista cinegetica italiana, viva e presente sulla scena editoriale da oltre un secolo. Le quasi 130 opere selezionate, tutte riprodotte a colori, costituiscono un'esauriente rassegna della pittura e della scultura di genere (cani, animali, ambienti naturali, scene di caccia), che negli ultimi 100 anni hanno rappresentato un chiaro elemento di raccordo fra l'uomo, la campagna, il tempo libero vissuto all'aria aperta, la cultura viva e vitale di un naturalismo a dimensione umana.