Quando è stata l'ultima volta che avete fatto qualcosa per la prima volta? Che avete scoperto qualcosa di inaspettato e avete provato un'emozione nuova? Immaginate un uomo che, superata la soglia dei cinquant'anni, diventa padre quando ormai, in famiglia e sul lavoro, si era adagiato su una perfetta vita da figlio. Che cosa può rompersi o scatenarsi all'improvviso? Il libro di Massimo Gramellini è il racconto di una trasformazione e di un'attesa. Nove capitoli, uno per ogni mese di «gravidanza», che compongono una lunga lettera, emozionante e ironica, destinata a un bambino che non c'è ancora mentre si fanno i conti con un padre che non c'è più. Una storia d'amore e di rinascita che ci ricorda come attraverso gli altri possiamo ritrovare in noi stessi infinite risorse e comprendere ciò che conta davvero. Se «la vita è un gioco e vince chi ritorna bambino», per riuscirci bisogna prima diventare adulti.
Da ragazza cresciuta con dei genitori giovani, ho sempre avuto per la testa due domande fondamentali riguardante le figure genitoriali.
Da figlia mi sono sempre chiesta cosa si provi nel sapere che un giorno un genitore potrebbe non esserci, sapere che quel giorno potrebbe essere più vicino di quanto si voglia immaginare, cosa statisticamente possibile nel momento in cui i figli vengono messi al mondo a determinate età.
Da possibile futura madre mi ripeto tutti i giorni che mi piacerebbe avere dei figli da giovane, per poterli accompagnare con addosso la stessa energia di una Duracell, dove dormi due ore e sei comunque pronto a sollevare il mondo.
Riuscire a dare delle piccole risposte e smentite a queste mie considerazioni mi ha fatto capire quanta consapevolezza ci sia in questo libro, quanto lautore riesca, nascondendo tutto sotto aneddoti e storie, a mettere a nudo la consapevolezza dellincertezza dovuta al diventare padre all'età di quasi sessant'anni.
Massimo Gramellini ci racconta quella che è stata la sua gestazione senza cadere in stereotipi quasi fittizi, anzi, ci racconta in modo naturale e vero il percorso di un uomo che si trova a dover prendere in mano la realtà, parlando di timori e paure, di scelte e di felicità, di amore e di odio, di cognizione e, soprattutto, di crescita personale.
Asia Paglino - 04/11/2019 08:48