Oltre ai 2279 sonetti in dialetto romanesco, il suo "monumento della plebe di Roma", Belli ha scritto pagine in prosa, qui proposte in un'inedita raccolta, il cui valore letterario è ancora tutto da scoprire e che lo collocano tra i grandi umoristi del suo secolo. La Vita di Polifemo e il Ciarlatano, la Storia cefalica e Un fenomeno vivente, con le lettere alle amiche e agli amici fidati, ci offrono una prosa divertita e irriverente, sorretta da una smisurata cultura: vi coabitano il piacere ludico e la satira sociale o letteraria, il pastiche linguistico e gli ammiccanti doppi sensi, il realismo fiammingo e la deformazione grottesca. A Pietro Gibellini si deve il penetrante discorso critico introduttivo; le presentazioni dei singoli testi e le note di Edoardo Ripari chiariscono ogni aspetto e ogni possibile difficoltà del testo. Scroll upScroll down Giuseppe Gioachino Belli