Una sorta di mutazione antropologica sta cambiando le strutture dell'umano, anche quelle più profonde: come mai in passato, oggi l'individuo cerca di costruirsi da sé, insofferente a ogni limite, sia esso la tradizione o la natura. Di fronte a questo sogno estremo di emancipazione, esito sempre più appariscente della postmodernità, la coscienza cristiana si sente profondamente turbata. Essa oscilla tra un rifiuto arroccato sulle vestigia di un passato glorioso e una resa spesso inconsapevole allo spirito del tempo. Eppure, ci ricorda Giuliano Zanchi, studioso di temi al confine fra l'estetica e la teologia, anche quegli uomini contemporanei che sono i credenti sanno di non poter restare umani separandosi dalla storia. Saranno pertanto chiamati ad accompagnare queste 'prove tecniche di manutenzione umana' con una cordialità non acritica, mettendo in gioco la propria antica sapienza a proposito dell'umano e scegliendo con convinzione per propria dimora il luogo dove gli umani hanno le loro case, la loro vita, le loro speranze.