Veronica è un'inguaribile romantica che fatica a muoversi nel reale e riempie le sue giornate di sogni e magia. Assieme all'amica Costanza, bellissima e apparentemente scostante anche a causa dell'inusuale lavoro che svolge, parte per festeggiare il Capodanno a Tenerife. Nell'isola tutto cambierà per entrambe, e nella vita di Veronica irromperà lui: alto, affascinante e con la pelle color cioccolato. L'incontro con quegli occhi ardenti e il contatto con quel corpo su una pista da ballo, la sconvolgeranno. Anche perché, tra sogni premonitori e strani segnali, incomprensioni ed equivoci, si separeranno senza che lei sappia nulla di lui, neppure il nome. Con la complicità di un gruppo di adorabili signore, avanti con gli anni ma uniche per tempra e indole, Veronica non smetterà di cercarlo e, affrontando incidenti di percorso, misteri e nuovi viaggi, trascorreranno dodici mesi. E sarà di nuovo Capodanno...
Faccio questa recensione per agevolare il riconoscimento delle qualità artistiche della scrittrice palermitana Valentina Gebbia.
Il lavoro si presenta come un romanzo rosa, ma io ci ho visto un racconto, seppur rosa, ma di profondo contenuto umano e di costume, dove la nota scrittrice, ancora una volta dà il meglio di sé nell'introspezione psicologica e, perché no, spirituale dei personaggi, in primis Veronica. Ella scava in profondità nell'animo della protagonista che, dietro l'apparenza di un'inguaribile sognatrice romantica, nasconde un animo complesso, sensibile e delicato, forte del desiderio di essere felice e rendere felici gli altri. Il modo di narrare è, come al solito, quasi fotografico e le precise informazioni scientifiche e storiche sulle cose e sui luoghi, sono sorprendenti per un romanzo leggero. Ancora presente un filo di giallo ambientato a villa Branciforti dove un gruppo di giovanili signore ottantenni, riesce a pronosticare a Veronica, in maniera divertente e quasi magica,il lieto fine del suo travaglio d'amore. Quindi in definitiva un romanzo complesso pur nella semplicità del suo scorrere veloce e nel godimento di una lettura avvincente.
Quel capodanno a Tenerife
Gaspare la Grassa - 04/04/2016 13:27
5/
5
Scrivo questa recensione perché desidero che un bel romanzo di una brava e multiforme artista palermitana venga conosciuto il più possibile.
Si presenta come un romanzo rosa, ma io ci ho visto un racconto, seppur rosa, di profondo contenuto umano e di costume, dove la nota scrittrice, ancora una volta da il meglio di sé nell'introspezione psicologica e, perché no, spirituale dei personaggi, in primis di Veronica. Ella scava in profondità nell'animo della protagonista che, dietro l'apparenza di una inguaribile sognatrice romantica, nasconde un animo complesso, sensibile e delicato, forte del desiderio di essere felice e rendere felici gli altri. Il modo di narrare è, come al solito, quasi fotografico e le informazioni anche scientifiche e storiche sulle cose ed i luoghi, sono sorprendenti per un romanzo leggero. E' presente anche un filo di giallo, ambientato a villa Branciforti, dove un gruppo di giovanili signore ottantenni, riesce a pronosticare a Veronica, in maniera divertente e quasi magica, il lieto fine del suo travaglio d'amore. Quindi, in definitiva, un romanzo complesso pur nella semplicità del suo scorrere veloce e nel godimento di una lettura avvincente.
Quel capodanno a Tenerife
malena8_64 - 01/03/2016 12:56
5/
5
Bello e appassionato. uno di quei libri che ti fanno felice mentre li leggi e che ti mettono tristezza quando finisci perché vorresti restare in compagnia dei personaggi e di quella storia. Da non perdere assolutamente. Aspetto il prossimo dell'autrice :)
Gaspare la Grassa - 06/04/2016 12:27
Gaspare la Grassa - 04/04/2016 13:27
malena8_64 - 01/03/2016 12:56