Una storia della Resistenza italiana che tenta di avvicinarsi al punto di vista dei suoi protagonisti, impegnati non solo a combattere tedeschi e collaborazionisti di Salò, ma anche a contrastare i dissesti culturali e antropologici di vent'anni di dittatura, cercando difficili appoggi in una società ormai spoliticizzata e appiattita dalla propaganda fascista. La prima parte del saggio offre un quadro del contesto nel quale le varie forme di resistenza trovano origine, giustificazione e limiti. Nella seconda parte l'autore passa in rassegna alcuni nodi storiografici, questioni e problemi interpretativi utilizzandoli come punti d'osservazione privilegiati delle ricerche e del dibattito sulla Resistenza.
libro molto interessante e piuttosto innovativo, perchè non è una nuova storia della resistenza, intesa come racconto degli eventi con pretesa di completezza, ma èun'analisi soprattutto dei punti critici e discussi del fenomeno, con ampio ricorso anche alla memorialistica dell'epoca (Fenoglio, Guareschi, Revelli), nel tentativo di mettere in luce ciò che la storiografia classica (da Battaglia a Bocca) ha tralasciato o sottovalutato.
Molto interessanti ho trovato i capitoli finali, dove tali temi vengono affrontati: dal ruolo dimenticato degli internati militari, con le loro scelte; a quello delle donne; fino alle pagine sui GAP e la loro interpretazione terroristica della resistenza urbana.
Anonimo - 03/08/2008 10:49