«Ma come gli uomini sedicenti illuminati, possono essi propagare la guerra, concorrervi, parteciparvi e, quel che è più terribile, senza esporsi ai pericoli della guerra, spingervi, mandarvi dei disgraziati fratelli ingannati? Queste persone sedicenti illuminate, senza parlare neppure della legge cristiana, se la professano, non possono ignorare tutto ciò che fu ed è scritto, tutto ciò che fu detto e che si dice della crudeltà, dell'inutilità, dell'infamia della guerra.» Spiazzante è la continuità di questo testo, scritto nel 1904 durante il conflitto per il controllo di Manciuria e Corea, con il nostro tempo. Tolstoj leva la sua voce contro ogni guerra. Quel massacro aberrante il cui pretesto, quale che sia, mai nella storia è valso, né vale, il sacrificio di una sola vita umana. Introduzione di Tomaso Montanari.
Lev Nikolaevic Tolstoj nasce a Jasnaja Poljana, in Russia, il 9 settembre 1828 da una famiglia di tradizioni aristocratiche, appartenente alla vecchia nobiltà russa.
Questa condizione influenzerà tutta la sua esistenza: da un punto di vista positivo perché avrà opportunità che altri non avranno, ma anche da un punto di vista negativo perché lo distinguerà dagli altri letterati del suo tempo da cui si sentirà spesso escluso.
La madre morirà quando lui avrà solo due anni e dopo