Il secondo libro di poesie di Anna Achmàtova, Rosario, fu pubblicato nel maggio del 1914, poco prima dello scoppio della Prima guerra mondiale. In questa raccolta, l'autrice prosegue il filone inaugurato con Sera: tensione psicologica, laconismo, osservazioni precise, rifiuto della musicalità tradizionale del verso, preferenza per un linguaggio colloquiale. Achmàtova mette a nudo la propria anima. Tutta l'acutezza e la tensione dei sentimenti, senza metafore elaborate, un linguaggio semplice e informale trovano rapidamente un'eco nei cuori di chi legge: lettrici e lettori ritrovano nei suoi versi penetranti i propri sentimenti, i propri pensieri, le risposte alle domande più angoscianti. E la sua espressiva laconicità, la scelta dei dettagli, e la profondità delle esperienze psicologiche continuano a non lasciare indifferenti.