In una Urbino di fine Cinquecento, dove decadenza e povertà sono alle porte a causa del trasferimento della sede ducale nella vicina Pesaro, accadono cose strane. Una maledizione sembra aleggiare sulla città, percorrerne gli scorci fascinosi, insinuarsi nei vicoli, dentro le case e nel profondo delle anime: chi uccide, una dopo l'altra, le spose dotate dalla Confraternita del Corpus Domini? Tra i dipinti splendidi del grande Federico Barocci e i capricci funesti dell'ultimo Duca, Guidubaldo, i personaggi si muovono, si temono e si interrogano dentro la trama di un affresco che non è solo giallo; l'autrice intreccia i colori morbidi della quotidianità e dei desideri semplici della gente del popolo con pennellate dense di inquietudine, sospetto e paura, gettando uno sguardo discreto ma lucido sulla parte cupa del cuore degli uomini.