L'Aquarius è la nave bianca e arancione con cui gli operatori di SOS Méditerranée e Medici senza frontiere soccorrono i migranti al largo della Libia: l'arancione è il colore dei giubbotti di salvataggio, è il colore di una speranza. Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso sono stati a bordo per tre settimane, raggiungendo il cuore del Mediterraneo, dove barconi stracolmi di uomini, donne e bambini disperati possono incontrare la salvezza. O la morte. Questa storia nasce dalle testimonianze raccolte da Marco e Lelio. Ci sono loro stessi, con i loro volti e le loro emozioni, ma soprattutto ci sono i viaggi di chi ha percorso il deserto in cerca di una vita migliore, le denunce di chi fuggiva dalla guerra ed è rimasto prigioniero in Libia, i racconti di chi ce l'ha fatta e i sorrisi di chi ha salvato loro la vita. Salvezza è un'opera di graphic journalism, ma soprattutto, di fronte alla peggiore strage del nostro tempo, è un invito a restare umani. È sempre il richiamo all'umanità il motivo di fondo di A casa nostra, secondo tempo di un viaggio al seguito dei migranti del Mediterraneo. Sbarcati dalla Acquarius, gli autori hanno percorso la Calabria, terra di migranti e di immigrati, una delle regioni italiane più colpite dall'assenza di un futuro per i suoi giovani e una di quelle più dedite all'accoglienza. Rizzo e Bonaccorso hanno camminato lungo un triangolo ideale, che unisce tre esempi di accoglienza: dal modello Riace, noto nel mondo e ormai smantellato, a Gioiosa Ionica, uno dei casi virtuosi ancora funzionanti, passando per la baraccopoli di San Ferdinando, un buco nero dei diritti e dell'integrazione a due passi da Rosarno. Una cronaca a fumetti dei destini di coloro che sbarcano nel nostro Paese.