La Chiesa è un malato terminale che si è condannato da solo alla propria fine: l'ottuso appello alla tradizione (che non è la purezza delle origini) ha irrigidito la struttura ecclesiastica e la dottrina morale trasformando quello che dovrebbe essere un faro di luce in una pozza di oscurantismo. Dalla controriforma alla condanna della scienza, dalla negazione dell'evoluzionismo alla visione ristretta della sessualità, Roma è rimasta cieca e sorda di fronte ai reali problemi dei fedeli, bacchettandoli mentre perdeva la presa sulla realtà. La dura analisi di Kung ripercorre la storia e gli errori del Vaticano e propone le uniche cure possibili: lasciarsi alle spalle i vecchi pregiudizi, condannare gli sbagli del passato, abolire le gerarchie dando alla Chiesa una struttura democratica e instaurare un dialogo aperto con i credenti.