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Santa Giulia. Percorsi artistici nell'agiografia monastica: l'esempio di San Salvatore di Brescia - Francesca Stroppa
Santa Giulia. Percorsi artistici nell'agiografia monastica: l'esempio di San Salvatore di Brescia - Francesca Stroppa

Santa Giulia. Percorsi artistici nell'agiografia monastica: l'esempio di San Salvatore di Brescia

Francesca Stroppa
pubblicato da Studium

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15,00
Prodotto acquistabile con Carte Cultura, 18App e Carta Docente
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Il patrizio Belisario che Giustiniano aveva posto a capo delle spedizioni militari, avendo vinto mentre combatteva in Africa la città di Cartagine, acconsentì che i soldati conducessero come prigioniera la bella e illustre vergine Giulia. Essa, portata alla fine in Corsica, terminò i suoi giorni con il martirio. Il suo venerabile corpo riposa in questa città per il saggio intervento della nobile regina Ansa, moglie di Desiderio, serenissimo re dei Longobardi, come più ampiamente narrerò nei capitoli seguenti. Ansa dunque, la più eccellente delle matrone, a lode e gloria di Dio Onnipotente e della santissima Maria Vergine e Madre e a onore della beata Giulia, preziosa martire e vergine, costruì una basilica fuori della cerchia di mura della città di Brescia, quando dalla venuta del Salvatore erano passati DCCLIII anni. Lì costruì anche un monastero; lo decorò magnificamente con molti ornamenti, lo arricchì di molti possedimenti non solo in territorio bresciano, ma anche cremonese e in molti altri luoghi; offrì inoltre a quel monastero venerabile diversi doni e vi pose come prima badessa Anselperga, figlia sua e di Desiderio, e con lei molte figlie di nobili cittadini furono raccolte sotto la Regola di san Benedetto; Ansa stabilì che il medesimo monastero fosse di pertinenza del sommo pontefice, senza alcuna autorità intermedia, e la stessa Santa Sede per mezzo di privilegi espresse la sua conferma. Nella medesima basilica Ansa fece seppellire molti corpi di santi. Vi pose il corpo della santa vergine e martire cartaginese Giulia, portato dalla Corsica, e volle che quel tempio fosse dedicato al suo nome per degna memoria. Vi collocò anche i piccoli corpi di due santi Innocenti, alcune membra di san Biagio, come il braccio, e insigni reliquie di molti santi. Oltre a questi la illustrissima signora pose nella basilica il corpo di santa Sofia e quello di tre sue figlie, Elpis, Agape e Soteria, il corpo di sant'Ippolito, di sant'Epimeneo e anche le membra di san Giustiniano.

Dettagli down

Generi Architettura Design e Moda » Architettura e Urbanistica » Edifici religiosi , Arte Beni culturali e Fotografia » Storia dell'arte » Arte bizantina e medievale » Rinascimento dal 1400 al 1600

Editore Studium

Collana Fuori collana

Formato Brossura

Pubblicato 30/01/2012

Pagine 128

Lingua Italiano

Isbn o codice id 9788838241925

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