Non è la storia del golpe in Cile, ma il racconto di un'esperienza professionale e umana vissuta in circostanze eccezionali dall'Autore in maniera inattesa e senza temini di paragone ad ispirargli le linee di azione. L'arrivo in un Cile già vicino all'esplosione, le difficoltà di inserimento in quella realtà e quindi lo sconvolgimento che il sollevamento militare provocò al paese, al popolo cileno ma anche al normale svolgimento del lavoro di un'Ambasciata e alla vita personale di chi vi operava, fanno da sfondo al dramma principale di questa storia, quello delle centinaia di persone che per sfuggire alla spietata repressione dei militari cercarono e trovarono rifugio e salvezza tra le mura della Rappresentanza diplomatica italiana a Santiago.
Un libro non sulla storia del golpe in Cile del 73' ma su un'esperienza professionale e umana vissuta in prima persona durante uno degli avvenimenti più tragici del secolo scorso. Scritto benissimo, avvince dalla prima fino all'ultima pagina. Interromperne la lettura prima di arrivare alla fine del libro costa, ogni volta, molto. Bellissimo. Ne consiglio vivamente la lettura.
alessandro cascone - 07/03/2017 21:58