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RACCONTO LUNGO (30 pagine) - THRILLER - Giocare a poker è un suicidio, se punti la tua vita e se quelli contro cui stai giocando hanno ucciso tuo padre e hanno reso un inferno la vita di tua madre

Giocare a poker può essere pericoloso, quando sul piatto non ci sono solo soldi. Giocare a poker può essere "molto" pericoloso, quando al tuo tavolo siedono Don Pasquale, il Bolscevico e Bruce Lee: la triade che regge le fila dei clan camorristici della zona da quando eri bambino. Giocare a poker è un suicidio, se punti la tua vita e quelli contro cui stai giocando hanno ucciso tuo padre e hanno reso un inferno la vita di tua madre. Un piatto che può essere l'ultima occasione di ristabilire i conti in una Napoli divorata dalla criminalità organizzata, in cui le pallottole e l'omertà tolgono spazio a ogni speranza. Perfino all'amore.

Diego Di Dio è nato nel 1985 e vive a Procida. Lettore onnivoro, collezionista di fumetti, si divide tra la scrittura e la passione per l'editoria. Nel 2013 ha pubblicato il suo primo libro, "È tempo sprecato uccidere i morti" (Dunwich Edizioni), una raccolta di racconti thriller e noir, con prefazione di Barbara Baraldi e postfazione di Andrea Carlo Cappi. Ha pubblicato una trentina di racconti di diverso genere e con differenti editori. Nel tempo si è aggiudicato parecchi premi: premio Mario Casacci (Orme Gialle 2011) con il racconto "La signora", premio Nero Lab (2012) con il racconto "Troppo bella", premio "Writers Magazine Italia" (2013) con il racconto "C'è ancora tempo" e, da ultimo, il Nero Premio, con il racconto "Il coltellaio". È apparso, due volte, in appendice al Giallo Mondadori, con due brevi noir ambientati nella sua isola. Ha pubblicato, in ebook, il thriller sovrannaturale "Condannati a morte" (Milano Nera). Sul secondo versante, collabora da qualche anno come correttore di bozze e editor per case editrici, agenzie letterarie e committenti privati.

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