Diciotto anni, e una bugia ingombrante: Zero ogni mattina dice alla madre che va all'università, ma in realtà passa cinque ore seduto in metropolitana, da capolinea a capolinea. È così che fa la conoscenza di Arloc, un ragazzo un poco più piccolo di lui che ha altri motivi per voler perdere le sue giornate in un vagone della metro B di Roma. Man mano che la loro amicizia si fa più profonda, le ombre nella vita e nella psiche di Arloc si fondono con le tenebre del mondo dello spaccio di droga della periferia romana. Un romanzo grafico che Zerocalcare definisce "più efferato del solito" a cavallo tra realtà e invenzione, tra oggi e vent'anni fa, tra la paura del futuro e quella del presente.
In arte Zerocalcare, all’anagrafe Michele Rech è il più importante e acclamato fumettista del panorama italiano.
Nasce il 12 dicembre 1983 a Cortona, in provincia di Arezzo, da padre romano e madre di origine francese. Trascorre la prima parte della sua infanzia in Francia e poi si trasferisce a Roma in zona Rebibbia. Frequenta il Lycée Chateaubriand, dove inizia a produrre i primi fumetti. Tra questi ve n'è uno sulle tragiche giornate del G8 di Genova nel 2001 che già rivela una dote innata nel descrivere eventi di cronaca