Sei solo

"Il 7 luglio del 1720, rientrando a casa dopo tre mesi di assenza, Bach scoprì che la giovane moglie era morta e già sepolta. Nei mesi successivi scrisse le sei partite per violino solo: un epitaffio in musica. Bach conosceva l'italiano, e sono convinta che Sei Solo, scritto di suo pugno sulla partitura, sia la struggente allusione alla sua perdita."
Spiega così il titolo di questo suo libro Ann Bises, l'Autrice di Sei solo.

Misurarsi col dolore altrui, farsene per così dire custode, è parte del lavoro di Ann, psicoterapeuta milanese. Potremmo in fondo accomunare le storie di Sei solo al grande filone dei casi clinici, se non fosse che qui l'Autrice sceglie - e inaugura - con questi racconti un genere suo, personale ed originalissimo: una sorta di toccante prosa poetica, grazie alla quale le storie di dolore raccontate arrivano al cuore di ciascuno, lo toccano nel profondo, lo pongono, insieme ai protagonisti di quelle storie, in quella che emerge come la condizione fondamentale comune e condivisa dell'esistere: quel Sei solo che se a Bach ispirò un'opera geniale, in molti diventa e resta soltanto causa di dolore.

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