Un giorno, camminando per Buenos Aires, Walter Veltroni ha visto una scritta su un muro. Quattro semplici parole tracciate con la vernice: Patricio te amo. Papa. E insolito vedere un graffito dedicato da un padre a un figlio e Veltroni ha immaginato una serie di storie che possono aver prodotto quel gesto. Sono storie che parlano di un passato insanguinato, di oppressione e di torture, ma anche di miti popolari come il calcio e il tango. Sono racconti sulle angosce e sulle aspirazioni degli uomini e delle donne del nostro tempo: il bisogno di agire contro le ingiustizie, l'ansia di dare un senso tutto umano all'esistenza o di trovare un Dio in nome del quale lavorare per aiutare gli uomini. E un tributo all'amore tra padri e figli. Prima ed. Rizzoli 2004.
un libro che può apprezzare davvero solo chi è padre o figlio, e che sembrerà magico a chi ha la fortuna di rivestire questi ruoli contemporaneamente. lo sfondo di un'argentina che sa essere a volte così struggente e altre così tragica arricchisce il tutto.
Senza Patricio
Anonimo - 13/11/2006 14:37
5/
5
Me lo hanno regalato ed ho iniziato a leggerlo con un po' di sospetto (che ne sa un politico di romanzi e racconti). L'ho letto d'un fiato e mi ha conquistato. Bello, profondo ed estremamente intelligente. Complimenti a Veltroni, che altro dire...
Anonimo - 12/10/2008 18:41
Anonimo - 13/11/2006 14:37