"All'età di quattordici anni ero la più vecchia. Dopo sono ringiovanita". In questa frase di Shirley Temple è racchiuso tutto il fenomeno di un personaggio esploso a metà degli anni 30, durante il difficile periodo della Grande Depressione. Per milioni di persone sparse in tutto il mondo, la speranza di un futuro migliore è rappresentata da una bambina che regala momenti di spensieratezza attraverso i suoi film pieni di ottimismo e vivacità. Elogiata anche dal Presidente Roosevelt, la Temple diventa un simbolo nazionale, alla pari della bandiera a stelle e strisce. Al divismo di star irraggiungibili come Greta Garbo, Marlene Dietrich e Clark Gable si contrappone così una bimba tutta boccoli, che con capacità straordinarie canta e balla riuscendo ad arrivare al cuore di tutti. Ma oltre all'enorme successo non mancano feroci critiche a Hollywood, accusata di sfruttamento dell'innocenza infantile. Tuttavia, proprio quando quest'immagine infantile e innocente viene a mancare con l'inesorabile trascorrere del tempo, il mito della Temple si esaurisce. Così nel 1949, all'età di 21 anni, dopo oltre 40 film, l'attrice chiude per sempre la sua carriera. Il pubblico che l'ha resa celebre le volta le spalle. In un certo senso, è come se si fosse sentito tradito. Shirley è cresciuta e questo non le è stato perdonato. "Shirley Temple - la piccola diva di Hollywood" è uno spaccato sul periodo più affascinate della storia del cinema, un racconto di momenti esaltanti e di amare delusioni di uno dei personaggi più popolari del suo tempo.