Con questo romanzo Jean-Claude Izzo chiude la trilogia marsigliese avviata con "Casino totale" e "Chourmo". Il successo inatteso e strepitoso dello scrittore marsigliese, che ha fatto letteralmente irruzione nella scena letteraria francese piuttosto tiepida suscitando entusiasmi e passioni, è il felice connubio tra un ritmo trascinante di scrittura e un romanticismo che commuove il lettore e lo coinvolge. L'umanità di Montale - ex poliziotto, lupo solitario dal cuore ferito, in un mondo schifoso dove per denaro e per potere si commette qualsiasi atto crudele - è un'umanità forse anche esasperata (lui stesso dice di avere "i sentimenti a fior di pelle"), però mai ideologica. Si nutre dei dettagli della vita vera: gli amori innanzitutto, le amicizie, la musica (Solea è un brano di Miles Davis), il pastis, il vino, il mare e il cielo di Marsiglia. In Solea lo scontro con il sistema degli intrecci illeciti tra imprese, politica e malavita è violentissimo. Ma al di là della posta politica, il romanzo è un'esplosione di rabbia per questa vita che avrebbe potuto essere bella, per questi amori che non si sanno vivere.
Il libro conclusivo della trilogia di Izzo. Marsiglia, lamicizia, la mafia sono sempre presenti nella narrazione. Nella conclusione, il senso dellinevitabile. La tristezza per quanto, forse con poco, avrebbe potuto essere migliore la vita. La rabbia per le occasioni perse e che non potranno tornare. Le storie a lieto fine sono belle ma spesso nella realtà la vita è spietata. I sentimenti sono resi con profondità in maniera epica ma non scadono mai nel banale, nel melenso. Morto prematuramente, Izzo a saputo comunque rendersi indimenticabile.
ernesto alba - 30/05/2013 14:57