Ivan è un giovane infermiere e sua moglie Jessica è in dolce attesa, ma, a seguito del licenziamento da un cali center, cade in depressione. il peso della responsabilità riporta alla luce il difficile passato di Ivan, segnato dall'uso di droghe. Al lavoro è sempre più nervoso, teme che alcune pratiche svolte nell'ospedale non siano legali: cartelle sospette, pazienti spariti, vendita di tessuti umani. La necessità di mantenere la famiglia lo costringe però a sottostare ai ricatti del direttore sanitario. Intanto Jessica, in preda alla paranoia, lo accusa di cose tremende e minaccia di lasciarlo. così Ivan non esita a imboccare la via d'uscita: "Amy", una superamfetamina che lo rende più energico, più brillante e non gli fa sentire il passato come una minaccia. Eppure non solo il rapporto con la moglie non migliora, ma una mattina la donna sparisce. Allucinazioni e deliri si accavallano prendendo allora il posto della frustrazione, in un romanzo dall'andamento serrato che corre a ritmo di musica e col battito accelerato dalla chimica. Se mi domandaste cos'è successo in quest'ultimo anno, non saprei cosa dirvi. Potrei dire che in uno dei miei trip ho incontrato uno che si spaccia per mio fratello gemello e ora lo vedo ovunque. Potrei dire questo? Ma è soltanto un'altra delle mie paranoie. Un problema su cui sto ancora lavorando con la psichiatra.
Questo romanzo non si può definire un vero thriller, ma senza dubbio la storia offre spunti per immaginare disgrazie e dare soluzioni. Escritto benissimo e le prima pagine sono davvero commoventi. Il protagonista, Ivan è un infermiere che vive dibattendosi tra il vero e lirreale. Luso della droga lo aiuta almeno apparentemente ad andare avanti, fino quando perde il controllo. Le sue ossessioni gli opprimono i pensieri, ma non tanto da non accorgersi di quello che gli gira intorno: gli affari sporchi dellospedale dove lavora e una moglie incinta da cui si sente sempre più distante. Anche lei vive paranoie di ogni genere, i suoi incubi però hanno una sostanza descrittiva che induce a dubitare se siano reali o indotti da Ivan stesso. Senza entrare in merito allo svolgimento della storia, quello che cattura in questo libro è labilità con cui lo scrittore ci invischia nel racconto di queste vite infelici, dove le azioni sembrano tradire altro rispetto ai desideri, dove anzi spesso i desideri restano inespressi. La storia mentre incalza, ci ricorda di come sia talvolta facile smarrirsi nei dettagli insignificanti della nostra vita pur di non entrare in merito alle grandi questioni. Bello il finale a sorpresa e pertanto lo consiglio.
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gordonkim - 17/07/2019 08:13
3/
5
Mi piace la letteratura che fa discutere e non è soporifica. Il romanzo di Giuseppe Casa, mi è piaciuto, è intenso e lascia senza fiato, incalza veloce dopo una pagina di pura poesia. La storia sembra un pretesto per raccontare altro: la durezza del vivere senza evitare di restare insozzati. Il protagonista, Ivan è un infermiere che vive dibattendosi tra il vero e lirreale. Luso della droga lo aiuta almeno apparentemente ad andare avanti, fino quando perde il controllo. I suoi demoni gli opprimono i pensieri, non tanto da non vedere quello che gli gira intorno, gli affari sporchi dellospedale dove lavora e una moglie incinta da cui si sente sempre più distante. Anche lei vive paranoie di ogni genere, i suoi incubi però hanno una sostanza descrittiva che induce a dubitare se siano reali o indotti da Ivan stesso. Senza entrare in merito allo svolgimento della storia, quello che cattura in questo libro è labilità con cui lo scrittore ci invischia nel racconto di queste vite infelici, dove le azioni sembrano tradire altro rispetto ai desideri, dove anzi spesso i desideri restano inespressi. La storia mentre incalza, ci ricorda di come sia talvolta facile smarrirsi nei dettagli insignificanti della nostra vita pur di non entrare in merito delle grandi questioni. Bello il finale a sorpresa
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gordonkim - 17/07/2019 08:09
3/
5
Il romanzo di Giuseppe Casa è intenso e lascia senza fiato, incalza veloce dopo una pagina di pura poesia. La storia sembra un pretesto per raccontare altro: la durezza del vivere senza evitare di restare insozzati. Il protagonista, Ivan è un infermiere che vive dibattendosi tra il vero e l irreale. Luso della droga lo aiuta almeno apparentemente ad andare avanti, fino quando perde il controllo. I suoi demoni gli opprimono i pensieri, non tanto da non vedere quello che gli gira intorno, gli affari sporchi dellospedale dove lavora e una moglie incinta da cui si sente sempre più distante. Anche lei vive paranoie di ogni genere, i suoi incubi però hanno una sostanza descrittiva che induce a dubitare se siano reali o indotti da Ivan stesso. Senza entrare in merito allo svolgimento della storia, quello che cattura in questo libro è labilità con cui lo scrittore ci invischia nel racconto di queste vite infelici, dove le azioni sembrano tradire altro rispetto ai desideri, dove anzi spesso i desideri restano inespressi. La storia mentre incalza, ci ricorda di come sia talvolta facile smarrirsi nei dettagli insignificanti della nostra vita pur di non entrare in merito delle grandi questioni. Bello il finale a sorpresa
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gordonkim - 17/07/2019 06:55
3/
5
Il romanzo di Giuseppe Casa è intenso e lascia senza fiato, incalza veloce dopo una pagina di pura poesia. La storia sembra un pretesto per raccontare altro: la durezza del vivere senza evitare di restare insozzati. Il protagonista, Ivan è un infermiere che vive dibattendosi tra il vero e l irreale. Luso della droga lo aiuta almeno apparentemente ad andare avanti, fino quando perde il controllo. I suoi demoni gli opprimono i pensieri, non tanto da non vedere quello che gli gira intorno, gli affari sporchi dellospedale dove lavora e una moglie incinta da cui si sente sempre più distante. Anche lei vive paranoie di ogni genere, i suoi incubi però hanno una sostanza descrittiva che induce a dubitare se siano reali o indotti da Ivan stesso. Senza entrare in merito allo svolgimento della storia, quello che cattura in questo libro è labilità con cui lo scrittore ci invischia nel racconto di queste vite infelici, dove le azioni sembrano tradire altro rispetto ai desideri, dove anzi spesso i desideri restano inespressi. La storia mentre incalza, ci ricorda di come sia talvolta facile smarrirsi nei dettagli insignificanti della nostra vita pur di non entrare in merito delle grandi questioni. Bello il finale a sorpresa.
andrea.ba - 17/07/2019 18:52
gordonkim - 17/07/2019 08:13
gordonkim - 17/07/2019 08:09
gordonkim - 17/07/2019 06:55