Per lungo tempo - decine di secoli - le spezie hanno influenzato l'economia del mondo (di tutti i mondi, antico, medioevale, moderno) e di conseguenza hanno determinato gran parte della sua storia. Il prodotto più trasportato di questi che oggi chiameremmo a elevato valore aggiunto è stato, ad esempio, il pepe, una sostanza che non serve ad alcuna funzione, come d'altronde tutte le altre spezie. Ma perché l'uomo desidera tanto - anzi, sopra ogni cosa prodotti totalmente inutili? Perché in realtà essi assolvono a una funzione ancora più importante di quelli utili: se quelli utili servono a mantenerlo in vita, quelli inutili servono invece a rappresentarlo. E siccome la costruzione della propria immagine è stata ed è per l'uomo più importante di qualunque valore funzionale, la corsa alle spezie ha dato vita alla più lucrosa attività economica della storia umana. Francesco Antinucci racconta questa storia e la storia del veicolo primario delle spezie: l'arte culinaria. Alla fine di ogni capitolo ciascuno troverà le istruzioni per farne esperienza diretta, attraverso le ricette più tipiche e più eseguibili della cucina della Roma antica, del Medioevo e del Rinascimento.
Appena finito di leggerlo. Un mix di storia e di vita come è stata la storia delle "spezie". Città e potentati economici che si sono succeduti nel tempo e nella esplorazione e nella conquista di nuovi territori. L'evoluzione dell'uso di questi futili prodotti e l'avvento di nuovi. Il tutto simpaticamente arricchito da alcune ricette dei periodi storici, con la loro composizione per capire come nel tempo la preparazione dei cibi si è modificata. Un libro piacevole ed interessante.
Buzz Aldrin - 14/02/2017 17:59