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Descrizione

Fu nelle colonie greche dell’Asia minore che per la prima volta un pugno di uomini assetati di conoscenza s’interrogarono sull’essenza del mondo. Talete, Eraclito, Parmenide e Democrito: secondo la loro interpretazione, acqua, fuoco, terra e aria erano i quattro elementi costitutivi della realtà, quelli da cui tutte le cose traevano origine.

Ma siamo proprio sicuri che il loro approccio derivasse da una forma mentis simile a quella che ispira gli odierni scienziati? A leggere l’ultimo saggio di Steven Weinberg, Premio Nobel per la fisica nel 1979, sembrerebbe proprio di no.

Quello che mancava ai primi indagatori dell’universo, infatti, era la capacità passare le ipotesi elaborate al vaglio dei fatti. è a partire da questa osservazione che l’autore, forte della sua autorevolezza di fisico e di anni dedicati alla divulgazione, legge la scienza del passato in un modo del tutto peculiare: prendendo le mosse, cioè, dalle conoscenze odierne. Un punto di vista originale, per dare risposta alle molteplici domande che da sempre ci poniamo.

«Un’occasione di incontrare in modo accessibile figure e contributi spesso dimenticati o evocati in modo schematico». La Repubblica

"Sarebbe riduttivo dire che Weinberg si dimostra pienamente all’altezza di ciò che ci si aspetta da un premio Nobel: un vero intellettuale oltre che un brillante fisico teorico". Richard Dawkins

Steven Weinberg, premio Nobel per la fisica nel 1979 e titolare della cattedra di scienze Josey Regental all’Università del Texas a Austin, è membro della National Academy of Science, della Royal Society e di altre prestigiose accademie. Ha pubblicato "I primi tre minuti" (1977) e "Il sogno dell’unità dell’universo" (1993) oltre ad autorevoli trattati di fisica teorica.

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