"C'è stato un tempo in cui ho cominciato a interessarmi alle vite degli altri più che alla mia. Negli ultimi tre anni ho vissuto circondata da presenze, spiriti illuminati e illuminanti che mi hanno accompagnato, fatto riflettere, ispirato. Insieme a loro ho riso, per alcuni ho pianto, e con ciascuno ho percorso un tratto di strada. Il termine spiriti non tragga in inganno, non c'entrano tavolini traballanti o manifestazioni paranormali. Si tratta piuttosto di evocazioni sentimentali. Le persone qui raccontate, privilegiate o meno, fortunate o sventurate, hanno tutte cercato di dare un senso alla propria esistenza. E tutte hanno rivelato un caparbio desiderio di esistere. Ecco, forse è la loro spinta vitale ad avermi conquistata, quella formidabile fiamma che trasforma la vita in un'avventura e che viene alimentata dal più potente dei combustibili: la passione." Francesca d'Aloja racconta vite che non sono le nostre ma che ugualmente ci appartengono. Da Nikola Tesla, l'uomo nato con l'elettricità nello sguardo, agli occhi magnetici di Jean Seberg, dalla donna che fece perdere la testa a Nietzsche, Rilke e Freud a Chet Baker che suona la tromba davanti casa, fino a uno scrittore geniale nascosto nel cappotto color cammello di un professore di liceo. Sono incontri - talvolta reali, talvolta immaginati, spesso sfiorati - che non sono mai fortuiti, ma seguono le inclinazioni imprevedibili e inevitabili dell'esistenza. E portano a scoperte straordinarie, con nuovi amici e compagni di viaggio "cinici, spietati, scorretti. Ma anche affascinanti, perché profondamente liberi".
Di che trattino queste pagine, ben lo dice Francesca d'Aloja in seconda di copertina. Il come e il perché vi sarrano poi chiari, luminosi, passando da un racconto allaltro di questa bellissimo libro: è "l'inesausto incanto" per le vite altrui, lempatia per la passione esistenziale di individui straordinari dei quali altrimenti nulla sapremmo un senso di giustizia, quasi, scriverne.
Leggete, ad esempio, dell altro Bugatti, Rembrandt, immaginifico scultore di animali e belve dello zoo di Parigi, figura che riesce ad apparir singolare in un mondo che è di cubismo e dadaismo, gli anni di Braque, Duchamp e Picasso. La Grande Guerra arriva, e per il mondo che fu è appunto la fine: e così è anche per gli amati animali, così è per lartista, individuo sensibile ed inadatto ai nuovi tempi feroci, ai tempi delle belve.
Passate silenziosamente tra queste pagine, sotto questi alberi, e raccoglierete "i doni di tutti quegli spiriti liberi che abitano sul monte, nel bosco e nella solitudine".
"Proprio come nella vita reale, gli incontri letterari non sono mai fortuiti. Crediamo sia stato il caso a mettere sulla nostra strada persone divenute centrali nella nostra esistenza, ma non è così. Quelle persone le abbiamo in realtà cercate, inconsapevolmente le abbiamo volute".
Proprio così: non cè nulla di fortuito. Buona lettura.
RICCARDO CAVALLI - 17/11/2022 17:09