Questo libro nasce con l'obiettivo di estendere le esperienze dell'alpinismo estremo a un ambito più vasto, in quanto ogni spedizione rappresenta un ottimo esempio di come ognuno di noi può imparare ad affrontare le sfide, non solo nel campo del lavoro, andando oltre i propri limiti. Tutte le memorabili avventure di Messner, infatti, sono state realizzate grazie alla sua eccezionale concentrazione, resa incrollabile da una filosofia di vita prima ancora che da una tecnica agonistica. L'allenamento mentale, la capacità di scoprire e sviluppare le proprie risorse, la saggezza di capire che non esiste coraggio senza paura, il fallimento considerato come punto di partenza per nuove conquiste, l'importanza della motivazione per riuscire a superare i propri limiti sono solo alcuni dei moltissimi spunti di riflessione trattati nei capitoli del libro. E i paralleli con l'esperienza di ogni giorno sono evidenti: la vetta come successo professionale, la cordata intesa come team alla guida di un'azienda, gli "sherpa" come simbolo dell'aiuto insostituibile dei collaboratori, la tecnica di arrampicata come metodologia di lavoro. Ogni impresa narrata diventa così il paradigma di come affrontare e risolvere i problemi in ogni occasione della vita privata e professionale, con la forza e l'entusiasmo necessari per raggiungere la meta. Riflessioni, approfondimenti, consigli arricchiscono il volume di un valore in più e rappresentano un contributo prezioso per capire, prima di tutto, noi stessi.
La nostra recensione
Spostare le montagne, intervita a Reinhold Messner Le scalate come paradigma della vita Spostare le montagne è una guida per superare le sfide facendo ricorso alle proprie capacità, e Messner ha avuto modo di affrontare le sfide più estreme: "quando sei solo in messo alle montagne, se non sai come agire, sei morto. Ma se ti metti in testa di sopravvivere, allora ci riesci. L'alpinismo diventa quindi la metafora della vita. E le vette da raggiungere rappresentano il cammino che ognuno di noi compie per procedere nella propria carriera." La filosofia della montagna La montagna non si affronta solo con sedute massacranti di allenamento fisico. Molto sta nella propria mente, "nel lavoro di testa". Messner ha sempre puntato non solo sulla proprio allenamento fisico, ma anche su quello psicologico: "senza di esso, non sarei arrivato da nessuna parte". La scalata più difficile Senza dubbio quella del Nanga Parbat, la montagna dove suo fratello Günther perse la vita il 29 giugno 1970. Messner rimase una settimana da solo prima di riuscire a trovare la via del ritorno, per poi venire soccorso dagli abitanti del luogo. I luoghi più belli Il Tibet e l'Himalaya sono tra i luoghi che Messner ricorda con più nostalgia e più passione. "Là ogni sfida arriva alla sua massima espressione, e la natura è talmente bella da rimanere impressa per sempre." La paura "Io ho paura di tutto. Senza la paura non sarei mai arrivato da nessuna parte. E' proprio questo che spinge chiunque ad andare, a partire a mettersi alla prova. Ma non è giusto parlare di sfida: porsi dei nuovi obiettivi è un gioco, anche se un gioco razionalmente non accettabile." Antonella Sbriccoli