Le ferite di guerra il più delle volte non sono solo quelle fisiche e visibili, ma sono quelle che si portano dentro. E quello che deve affrontare Antonio (soldato nella prima guerra mondiale) che si ritrova a dover fare i conti con un passato di cui non ricorda nulla, dal momento che in battaglia ha perso la memoria. Immagini, sensazioni, sprazzi di una realtà diversa gli si presentano nella mente senza preavviso, inculcandogli il dubbio che ci siano cose non dette e dolori che vanno al di là di quelli che possono derivare da un conflitto. Il confine tra realtà e finzione si fa sempre più sfuocato, e labile il limite tra azioni giuste o condannabili.