Il lunedì di Pasqua del 1934 un giovane poco più che ventenne ottiene un'udienza da Mussolini: ha in mano, fresco di stampa, un suo libro sul duce. Da quel libro e da quell'incontro, fra il 'presidente' e il giovane Yvon de Begnac (che è figlio d'una sua amica di gioventù) prende avvio un rapporto preferenziale: De Begnac infatti di lì a poco si accingerà a scrivere una monumentale vita di Mussolini cui la collaborazione e il controllo dell'interessato conferiscono il carattere di una biografia ufficiale, autorizzata. Proprio ai fini di questo lavoro, fra il 1934 e il 1943 De Begnac ebbe con Mussolini innumerevoli incontri; sollecitato da una domanda, da un documento o anche solo dallo stimolo occasionale del quotidiano aperto sulla scrivania, Mussolini davanti al suo biografo si abbandonava a lunghi monologhi sulla sua vita trascorsa, le sue idee, gli uomini e i fatti della sua rivoluzione. Dalle migliaia di pagine di appunti a cui De Begnac affidò la memoria di quei monologhi, di quella anomala intervista lunga un decennio, è nato il presente volume. E' dunque Mussolini quello che parla qui in prima persona. Un Mussolini per così dire a ruota libera (seppure sempre sorvegliato, semrpe regista sapiente di quello che va detto o taciuto o addirittura 'corretto'), che ripercorre le tappe della sua vita, giudica la storia che l'ha visto testimone e protagonista, discorre degli amici e degli avversari, degli obiettivi del fascismo, di filosofia, di politica, di letteratura. Regesto di giudizi e ricordi, di umori e malumori, nella propopopea d'una declamazione orgogliosa e nel divagante intecciarsi degli aneddoti, questi taccuini sono dunque un documento di grande interesse, che ci restituisce un ritratto biografico, intellettuale e morale, inedito e certo non convenzionale, del duce e del fascismo.