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Nei territori dominati dalle mafie, i giornalisti che indagano e denunciano diventano bersaglio di minacce, intimidazioni e aggressioni. Lavorano solitamente in testate locali, come accadeva a Mauro Rostagno o a Peppino Impastato, sono indifesi e vulnerabili, rimangono sconosciuti, finché non arrivano a subire la violenza estrema dell'omicidio. Questo libro è un reportage esemplare sulla più inquietante periferia dell'informazione italiana, quella del Mezzogiorno d'Italia, grazie al quale vengono sottratte dal silenzio e dall'isolamento persone e storie altrimenti invisibili. Tra i protagonisti di "Taci infame" vi sono Antonio Sisca, il giornalista calabrese che ha scoperto cinque casi di "lupara bianca" indicandone anche i mandanti; Dino Paternostro, cronista dell'ascesa criminale dei corleonesi; Antonio Anastasi, che ha fatto conoscere le cosche del crotonese; Carlo Ruta, a cui si devono molte delle verità sull'omicidio di Spampinato, il giornalista ucciso per aver denunciato le commistioni tra mafia e politica nella provincia di Ragusa. Chi sapeva dell'esistenza di Rostagno o Giancarlo Siani o Peppino Impastato prima che fossero uccisi? Sui cronisti vittime di mafie si sono scritti molti libri. Questo è il primo libro sulla vita dei cronisti dal fronte del Sud.

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Taci Infame
 

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