Tartarino di Tarascona, o Le avventure prodigiose di Tartarin de Tarascon (nell'originale in lingua francese Les aventures prodigieuses de Tartarin de Tarascon), è un romanzo scritto dall'autore francese Alphonse Daudet nel 1872.
Fa parte di una trilogia che comprende anche Tartarino sulle Alpi (pubblicato nel 1885) e Porto Tarascona (dato alle stampe nel 1890).
Protagonista del racconto è Tartarino (o Tartarin), abitante del Midi (vive a Tarascona, in Provenza), mitomane dal carattere simpatico, sorta di eroe ingenuo, che - forzato dalla comunità in cui vive - decide di partire per cacciare il leonesul massiccio dell'Atlante, in Africa.
Armato come un vero cacciatore approda in Algeria, ma ne rimane deluso. Vittima di personaggi senza scrupoli, ma soprattutto della sua ingenuità, l'unica preda che riuscirà a catturare è un vecchio leone cieco, esibito nelle piazze da un mendicante.
Tuttavia, la pelle, bucata da due pallottole e spedita a Tarascona, gli vale la tanto desiderata gloria. Quando infatti Tartarino torna in patria, portando con sé un cammello che gli si è affezionato, è accolto come un eroe.
La vicenda fu ispirata a Daudet dal cugino Henri Reynaud il quale gli fece un resoconto dei suoi viaggi compiuti in Africa. Parte della storia è stata ispirata invece all'autore da Jules Gérard, che fu realmente un cacciatore di leoni in Algeria.
Quando fu pubblicato per la prima volta, il romanzo registrò un fiasco. In particolare gli abitanti della Provenza (con in testa i tarasconesi) furono indignati nei confronti dello scrittore per la descrizione eccessivamente disincantata che egli aveva fornito di un loro concittadino, fosse pure di finzione. Ugualmente, essi rifiutarono di riconoscersi nei numerosi comprimari che affiancavano il protagonista nelle stralunate avventure in terra d'Africa. Addirittura Daudet fu minacciato di morte nel caso fosse passato dalle parti di Nîmes o di Tarascona. E ciò sebbene lo scrittore fosse stato in compagnia di Frédéric Mistral, venerato eroe locale nativo del circondario di Arles.