Per Smith la società non nasce dall'egoismo o dall'aspettativa di guadagno, bensì dalla simpatia, dalla benevolenza e dall'amore di sé. Passioni che consentono stabilità e coesione: il limite all'attività economica coincide con la trama più ampia della condotta socialevirtuosa. Solo questa logica consente ai movimenti individualistici di dispiegare i propri effetti benefici in un orizzonte di reciprocità.