Da quando Kathy, uno dei delfìni che addestrava a recitare per la serie tv Flipper, si è lanciata fuori dalla vasca e gli è morta suicida tra le braccia, la vita di Rie O'Barry è cambiata. Rie è il protagonista di questo film e dopo aver passato vent'anni a boicottare i parchi acquatici, tagliando le reti delle loro gabbie da Haiti al Brasile, ha deciso di dare inizio a una nuova battaglia: denunciare i crimini di The Cove, una baia giapponese dove cacciatori e acquirenti occidentali senza scrupoli si danno appuntamento per aggiudicarsi uno dei ventitremila delfini che ogni anno vengono catturati illegalmente nel paese del Sol Levante. The Cove è un film sospeso fra il giornalismo investigativo e l'eco-avventura, un mix di poesia e terrore che ha commosso il pubblico del Sundance Film Festival ed è riuscito a scalfire il governo di Tokyo, che ha tolto dal menu delle mense scolastiche la carne di delfino.
The Cove. La baia dove muoiono i delfini. DVD. Con libro
Roberto Montella - 13/10/2013 10:31
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Sconvolgente attualità ambientalista di fronte alla quale ogni persona dovrebbe indignarsi. La baia del titolo è la segretissima Taiji nella quale ogni anno vengono intrappolati 30.000 delfini. I più fortunati (e ricettivi ai comandi degli istruttori) vengono venduti ai delfinari di tutto il mondo a caro prezzo dove sviluppato malattie da stress e muoiono in agonia dopo qualche anno, la maggioranza di essi vengono squartati senza pietà e venduti a poco prezzo come pesce in scatola all'insaputa degli stessi compratori. Il documentario, che ha vinto l'oscar, è il racconto di come un gruppo di attivisti sommozzatori e surfisti, capeggiati da Ric O'Barry, addestratore storico di queste meravigliose creature (per intenderci Flipper fu allenato da lui), sono riusciti ad infiltrarsi in Giappone, sfidando il governo e le società estremamente organizzate, e hanno realizzato il video che rappresenta il truce massacro degli animali. Folgorante racconto di ingiustizia disumana nei confronti di una specie stupenda e generosa che si specchia soprattutto nella figura di O'Barry, colpevole di aver generato l'industria dell'entertainment dei delfinari e che, dopo la morte della creatura a cui più teneva, ha cominciato a battersi con azione più e meno legali per liberare i suoi simili. Strutturato come un continuo colpo al cuore, il film emoziona, intrattiene e avvince e termina con le acque rosse di sangue su cui tutti dovrebbero riflettere.
Roberto Montella - 13/10/2013 10:31