"Chi controlla che il controllore controlli adeguatamente il controllato?" Porto Tolle, Larderello in Val di Cecina, Praia a Mare, e ancora Malagrotta, il Mugello: fanno tutti parte della triste e italianissima toponomastica degli scempi. Sono solo alcuni dei nomi che siamo soliti assegnare ai disastri, e non solo ambientali. Ovverosia, scenari naturali irrimediabilmente compromessi e, per le persone, un'esistenza che di umano ha ormai ben poco. La cronaca giudiziaria è piena di queste storie: c'è chi, per regalare all'Italia un treno da record, non ha esitato a sventrare la pancia del Mugello e a rubare acqua a fiumi e acquedotti, mettendo in pericolo anche la stabilità di una fetta di Firenze. O chi, a nord come a sud, inserisce deroghe alle leggi per favorire imprese produttive fortemente inquinanti, con buona pace di parchi naturali e distese di sabbia finissima. O ancora chi dell'emissione di sbuffi tossici sembra aver fatto il proprio vessillo. Eppure, la lotta intrapresa da comitati e associazioni ha trovato l'appoggio di alcuni coraggiosi "investigatori togati", protagonisti delle più importanti battaglie ambientali, che sono riusciti ad arrivare laddove nessuno si era mai spinto prima, contrastando il comportamento arrogante di chi, per incoscienza o per dolo, ha stravolto la vita di molte persone. Nella convinzione che questa, ognuna di queste, sia "una storia corale, non singola". Prefazione di Erri de Luca. Con un'intervista a Raffaele Guarinello.
Toghe verdi. Storie di avvocati e battaglie civili
Anonimo - 23/04/2012 20:39
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"I produttori di amianto erano riusciti a fare pressioni sul ministero della salute dell'epoca per evitare di far entrare in vigore, negli anni Settanta, i limiti di soglia sulla concentrazione di amianto negli ambienti di lavoro contenuti nella proposta di legge. I limiti di soglia, entrati poi in vigore nel 1991, avrebbero diminuito l'esposizione e salvato molte vite umane..."
Bastano poche parole per cogliere l'importanza, la forza, lo scandalo e l'inimmaginabile denunciati in "Toghe verdi" dall'autrice, Stefania Divertito, brillante giornalista del quotidiano Metro. Intossicazioni in raffinerie, scorie tombate, acque sparite, inceneritori letali e mancanza di volontà politica a far partire una vera raccolta differenziata dei rifiuti. L'autrice descrive, con obiettività ma anche notevole passione, devastazioni ambientali e danni irreparabili alla salute di intere popolazioni dello stivale, generate con la complicità di imprenditori senza scrupoli e politici incoscienti. E lo fa attraverso le esperienze e le parole di quei pochi avvocati e magistrati che continuano a lottare, spesso soli e denigrati, contro i poteri forti. L'ho letto tutto d'un fiato grazie a una prosa scorrevole, appassionante, che alla nefandezza delle cronache aggiunge sentimento e speranza in un futuro migliore. La stessa che nutro anche io.
Consigliato a tutti!
Toghe verdi. Storie di avvocati e battaglie civili
Anonimo - 01/11/2011 16:25
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Ho letto questo libro e mi è piaciuto molto. L'ho finito in tre giorni. Sembra un romanzo, pieno di aneddoti, ma è preciso come un saggio giornalistico. Adesso cercherò altri libri di questa autrice!
Anonimo - 23/04/2012 20:39
Anonimo - 01/11/2011 16:25