"Tragedia imperiale" racconta la storia del graduale crollo di Roma: un declino contrassegnato da intrighi di palazzo, conflitti religiosi e guerre, oltre a innumerevoli cambiamenti nelle strutture sociali, religiose e politiche. Per secoli, Roma è stata una delle più grandi potenze imperiali del mondo. La sua influenza si è diffusa in Europa, Nord Africa e Medio Oriente, la sua forza militare ha respinto con successo gli attacchi di Parti, Germani, Persiani e Goti. Poi venne la scissione, il saccheggio vandalico di Roma e lo sgretolamento dell'Occidente in più regni. Kulikowski contesta l'idea che Roma sia caduta a causa di invasioni esterne. Si concentra, invece, sulle scelte di coloro che vivevano all'interno dell'impero, perché non fu un solo momento catastrofico a spezzarlo, ma un processo strisciante: quando la gente capì che Roma era caduta, l'Occidente aveva da tempo rotto il giogo dell'Impero.