Tre imbecilli patentati

"Andando a spasso per la città è capitato, per caso, d'intravedere davanti a me una combriccola di amici tutta particolare. Erano precisamente in tre, intenti in discorsi seriosi e sembravano davvero compenetrati come se oltre a loro non esistesse nessun altro individuo intorno. Li ho voluti seguire per ascoltare cosa stavano confabulando d'interessante. Volete udire pure voi le loro panzane? I loro nomi sono: Gandolfo, Procopio e Damiano. Vi avverto che sono dei tipi bizzarri, per non dire strampalati, insomma dei veri babbei. Del resto in questo universo, non tutti possono essere istruiti, dotti, gente di grande cultura. Il mondo è bello perché vario, perciò non vedo nulla di strano nel riportare in questo romanzo la sintesi dei loro discorsi che riflettono situazioni buffe, burlesche e perché no, spassose, tali da suscitare qualche sorriso. Il resto tocca a voi lettori scoprirlo. I dipinti in copertina e quelli contenuti nel libro sono dello stesso autore." (L'autore)

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