"Se mi stai ascoltando sei arrivato troppo tardi..." Dal romanzo Tredici di Jay Asher è tratta la serie tv Netflix.
"Ciao a tutti. Spero per voi che siate pronti, perché sto per raccontarvi la storia della mia vita. O meglio, come mai è finita. E se state ascoltando queste cassette è perché voi siete una delle ragioni. Non vi dirò quale nastro vi chiamerà in causa. Ma non preoccupatevi, se avete ricevuto questo bel pacco regalo, prima o poi il vostro nome salterà fuori... Ve lo prometto." Quando Clay Jensen ascolta il primo dei nastri che qualcuno ha lasciato per lui davanti alla porta di casa non può credere alle sue orecchie. La voce che gli sta parlando appartiene ad Hannah, la ragazza di cui è innamorato dalla prima liceo, la stessa che si è suicidata soltanto un paio di settimane prima. Clay è sconvolto, da un lato non vorrebbe avere nulla a che fare con quei nastri. Hannah è morta, e i suoi segreti dovrebbero essere sepolti con lei. Ma dall'altro, il desiderio di scoprire quale ruolo ha avuto lui nella vicenda è troppo forte. Per tutta la notte, quindi, guidato dalla voce della ragazza, Clay ripercorre gli episodi che hanno segnato la sua vita e determinato, in un drammatico effetto valanga, la scelta di privarsene. Tredici motivi, tredici storie che coinvolgono Clay e alcuni dei suoi compagni di scuola e che, una volta ascoltati, sconvolgeranno per sempre le loro esistenze. Ora è anche una serie televisiva prodotta da Netflix.
"Non puoi bloccare il futuro. Non puoi riavvolgere il passato. L'unico modo per scoprire la verità è premere play".
Jay Asher vive in California, è stato bibliotecario e libraio in ogni tipo di libreria, da quelle indipendenti a quelle di catena. Tredici è il suo romanzo d’esordio e, fin dalla pubblicazione, nel 2007, è stabilmente nella classifica dei bestseller del New York Times. Ora è anche una serie tv Netflix in tredici puntate.
Per poter fare un commento onesto riguardo questo libro ho bisogno di distinguere due cose: da una parte il contenuto della storia e dall'altra il libro in sé.
Per quanto riguarda la storia raccontata, in fatto di argomenti, non ho molto da dire, anche perché questo romanzo cerca di dare voce alla storia che molti adolescenti vivono o hanno vissuto, non importa se in parte o totalmente.
La cosa che purtroppo mi ha lasciata perplessa è il modo in cui lautore ha scelto di raccontare tutta la vicenda, mescolando il presente del protagonista alle parti audio delle cassette, perché ho trovato tutto un po confuso.
Ci sono tante parti che sono mancanti o che sono state omesse per scelta, tante informazioni e tante risposte che al lettore non vengono date. La maggior parte dei personaggi stessi non viene strutturata in modo da poter capire una dinamica precisa o logica, anzi, probabilmente se non avessi visto la serie tv non sarei riuscita a seguire il filo di tutto quanto.
Mi sarei aspettata qualcosa di più, sicuramente se fosse stata strutturata meglio la storia, il libro sarebbe stato più interessante.
Tredici
antpiscitelli - 03/01/2018 02:41
3/
5
Trama di per sé interessante ma poi nello sviluppo il libro mi si è presentato abbastanza noioso, nulla di veramente sconvolgente, nessuna scena eclatante. Mi aspettano almeno un finale "a sorpresa" ma nemmeno quello.
Tredici
martina_nicola - 16/09/2017 01:20
4/
5
Splendido, coinvolgente e straziante allo stesso momento.
Jay Asher è riuscito ad affrontare un tema così delicato come il suicidio in età adolescenziale con una semplicità ed una delicatezza semplicemente perfette. Si parte con la consapevolezza della morte di Hannah e quindi con la certezza della sua morte, eppure, più si prosegue e più una speranza inizia a farsi spazio all'interno della mente del lettore: la speranza che Hannah non sia morta davvero. Causa dopo causa si spera in un finale alternativo, in un qualche impossibile miracolo, ma la realtà travolge tutti come un treno in corsa. Infatti si tratta di pura realtà, certamente lievemente distorta e iperbolizzata, ma sicuramente non utopica. In questo romanzo, il fenomeno del bullismo viene dipinto seguendo tredici sfumature, più o meno intense, che portano tutte ad un'unica conclusione, ossia al disfacimento dell'autostima di una persona. Il soggetto è Hannah, una ragazza qualsiasi, non una di quelle persone etichettate come "depresse", ma una ragazza normalissima, con le sue cotte, i suoi amici e la propria famiglia. A raccontare la storia è lei stessa, e non lascia spazio ad alcuna interpretazione, anzi mette a nudo i suoi sentimenti, rendendo il racconto più che mai autentico. Il punto di vista di Clay corrisponde a quello del lettore, una persona involontariamente sopraffatta dalla quantità di notizie che gli vengono fornite. Consiglio questa lettura a tutti gli adulti che cercano di capire il mondo degli adolescenti e le sue fragilità, poiché essa prende in considerazione molti dei limiti degli adolescenti di oggi, quali la privacy, la mancanza di autostima e l'esigenza di una persona fidata a cui fare riferimento. Chiaramente, Tredici è un romanzo che si rivolge soprattutto ai ragazzi dai 14 ai 18 anni ed ha lo scopo di influenzare positivamente gli adolescenti, mettendoli in guardia sull'importanza dei piccoli gesti e/o di tutte quelle poche parole dette e NON dette.
Tredici
saraaa255 - 14/05/2017 22:49
5/
5
Mi è sempre piaciuto paragonare la vita a un insieme infinito di strade concatenate tra loro: ciascun individuo prosegue lungo una strada che lo porterà di fronte a un bivio e a percorrere nuove strade, le quali, inevitabilmente, lo porteranno a incontrare persone che in un certo modo saranno di impatto sulla sua vita. Hannah Baker, tuttavia, non è stata così fortunata nel percorrere tali strade. Non è facile andare avanti con sassi nelle scarpe che ti impediscono di camminare con tranquillità e con macigni sulle spalle che ti costringono a fermarti. Hannah lo sa, le parole e le azioni hanno un peso enorme e la somma di esse lha portata a compiere una scelta radicale: togliersi la vita, ma con lo scopo di far sapere alle persone il motivo di questa sua decisione. Tredici cassette, tredici persone, tredici motivi che lhanno condotta, passo dopo passo, al suicidio. Quando il bullismo ti segue lungo il tragitto, non è facile imboccare una nuova via e lasciarsi tutto alle spalle.
Hannah, però, con la sua drammatica storia sa come intrattenere il lettore e far riflettere fin dalla più giovane età su una tematica così attuale e drammatica. Un libro che merita di essere letto.
#lamiarecensione
Tredici
nessie92 - 14/05/2017 15:45
4/
5
Tredici è un romanzo estremamente scorrevole ed incalzante che si legge tutto d'un fiato. Il ritmo crescente degli avvenimenti, che aumentano di importanza ogni cassetta, unito all'apparente innocenza del protagonista, che non riesce a capire cosa potrebbe aver fatto per essere incluso nella lista, riesce a creare un senso di suspense che tiene incollati alle pagine fino alla fine.
Il pensiero del giovane si alterna, riga dopo riga, all'ascolto delle parole registrate di Hannah, la ragazza che si è suicidata, una liceale come tante, senza troppe pretese, desiderosa di una vita tranquilla, di amici e divertimento. Il suo modo di raccontare è sarcastico, in un modo pungente quasi macabro, ed è chiaro che la sua intenzione principale è la vendetta: vuole che coloro che hanno causato la sua morte soffrano tanto quanto ha sofferto lei.
Ma cosa è successo ad Hannah per farla andare incontro ad un suicidio così ben premeditato? Inizialmente sono piccolezze, cose che normalmente verrebbero ignorate o dimenticate dopo poco tempo, fatti ai quali ognuno ha sicuramente avuto modo di assistere durante i propri anni al liceo, dai pettegolezzi alle liste di gradimento. Ma ognuna di queste cose ha scatenato una serie di conseguenze, che una dopo l'altra sono andate ad intaccare la reputazione, ma soprattutto la fiducia di Hannah verso i propri amici e compagni, al punto da non farla più sentire al sicuro in nessun posto, da farle diventare insopportabile la vita, sia da sola che in compagnia, sia a scuola che a casa.
Ho sentito dire che questo libro è un inno al suicidio, ma non l'ho visto in questo modo. Hannah stessa sa che questa non è la soluzione dei suoi problemi, è consapevole che la sua è una resa, e non esita a dirlo. Tredici lo vedo invece come un invito agli adolescenti a pensare di più alle conseguenze delle proprie azioni: quella è un'età in cui i ragazzi si vedono già grandi e credono per questo di poter fare e dire quello che vogliono. Sono egocentrici e devono costruirsi le basi per il proprio mondo, all'interno del quale devono splendere: e per questo non esitano a infossare gli altri per far salire il loro valore. Asher sembra per questo incitare gli adolescenti a guardare un po' più in là del proprio naso e ad osservare anche gli altri, a non rimanere indifferenti verso chi soffre, a offrire un aiuto a chi ne ha bisogno, ad ascoltare chi ha qualcosa da dire. D'altronde la storia di Hannah è iniziata come tante, i suoi problemi erano insignificanti agli occhi degli altri, ma con le giuste attenzioni sarebbe potuta andare a finire molto diversamente. E il finale è la giusta coronazione di questo pensiero, dove grazie alla crescita avvenuta nel protagonista, probabilmente ne uscirà fuori qualcosa di buono. È un finale che dà molta speranza.
Se interessa il tema trattato, consiglio sicuramente la lettura di questo libro, che vi intratterrà piacevolmente per un paio di giorni, non senza qualche spunto di riflessione. #lamiarecensione
Tredici
jessmich - 13/05/2017 15:52
5/
5
Intenso. Profondo. Istruttivo.
È un vortice di emozioni ed eventi. Ora che ho finito il testo mi sembra di aver conosciuto Hannah, di aver passato un po' di tempo con lei, come se si fosse confidata. Mi ha fatto sentire veramente impotente.
Il tema centrale di questo libro non è il suicidio, certo è una parte della storia, ma non quella su cui bisogna focalizzarsi. L'autore vuole renderci consapevoli e responsabili di ciò che facciamo e diciamo, una sola parola può cambiare molte cose. Ogni singola persona che incontriamo ci dà o ci toglie qualcosa, è quasi una coincidenza il fatto che ci stavo ragionando qualche tempo fa.
Tutte le persone che conosciamo o frequentiamo ci insegnano qualcosa, ci influenzano. Le loro azioni, per quanto piccole e apparentemente insignificanti, influenzano noi e tutti gli altri. A ogni azione corrisponde una reazione, come nella fisica. Alla fine tante piccole azioni di tante persone diverse si sommano e possono portare a conseguenze importanti, come un suicidio. Basterebbe rendere le persone meno superficiali e consapevolizzarle di ciò che porta ogni loro azione. Si potrebbero evitare molti eventi negativi. Un errore si può comprendere, ma bisogna ragionare. Se l'uomo è dotato di ragione è perché deve usarla.
Il libro ci mette di fronte a una realtà a cui non pensiamo. Hannah è una persona fragile e forte allo stesso tempo. Fragile perché è stata spezzata tante volte. Le 13 persone delle cassette la hanno piegata poco poco, fino a quando non è più stato possibile "aggiustarla". Forte perché ne ha passate tante, forte perché il suo suicidio non è stata una mossa avventata, era pianificata. Io penso sia da tenere in conto il fatto che, nonostante abbia pianificato tutto, ha cercato di resistere il più possibile. A modo suo a cercato di chiedere aiuto, si è aggrappata alla speranza di un salvataggio di emergenza. Nessuno però è riuscito a portarla in un posto sicuro.
Ci sono veramente tanti temi da affrontare in questo libro. Una recensione non è abbastanza spaziosa per affrontare tutto ciò di cui si può riflettere.
Resta interessante la struttura della storia, si ha il punto di vista di Hannah, ma anche di Clay. Inoltre i personaggi sono adolescenti, ovvero una delle età in cui le persone sono più fragili e sensibili.
Non penso che 5 stelle diano abbastanza per questo libro, ma è il massimo consentito e mi accontenterò. #lamiarecensione -
Tredici
artemide1990 - 13/05/2017 15:46
3/
5
Comè vivere ladolescenza per una ragazza di oggi? Anna Baker lo sa bene: una sfida quotidiana che non è riuscita a vincere. 13 è il numero delle ragioni che l'hanno spinta a desistere, il numero delle persone che l'hanno aiutata a rinunciare. Jay Asher con questo romanzo, dimostra grande talento nell' immedesimazione e una forte empatia verso gli sconfitti della vita: chi non è stato capace di rialzarsi. Calandosi nei panni di unadolescente e dandole voce, è capace di denunciare in maniera forte e allo stesso tempo delicata quelle che si configurano come le più grandi fratture generazionali del nostro secolo: la prevaricazione, l'egoismo, la solitudine. Con lutilizzo di un linguaggio schietto e scorrevole l'autore ci proietta con facilità tra i banchi di scuola, facendoci rivivere tutte quelle piccole emozioni che possono rendere la vita un'esperienza meravigliosa, quanto insopportabile. Ciò che mi ha spinto a comprare questo libro è stata la voglia di affrontare senza pregiudizi quella sfera motivazionale che può spingere una ragazza di oggi a uccidersi. Vivere le sue paure, le sue tristezze e le sue gioie ha significato provare a capire le sue emozioni e le cause scatenanti dellinstabilità che lha portata a spegnersi. Un insegnamento che va ben oltre le pagine di un libro, ma che spinge alla comprensione tutti coloro che guardano dallalto i suoi diciasette anni, sminuendone il significato. #lamiarecensione -
Tredici
Luigi Dinardo - 12/05/2017 12:30
5/
5
Il bullismo non è un fenomeno sociale da trascurare. Jay Asher ce lo insegna nel suo bellissimo romanzo, che merita di essere letto non solo dagli adolescenti, ma anche dagli adulti. Perché, a volte, tendiamo a guardare oltre, a non scorgere i segnali che i nostri figli ci lasciano, seppur inconsapevolmente. Hanna H Baker è una ragazza normale: dolce, bella e sensibile. Ma nel percorso della sua vita incontra persone che la fanno dubitare di se stessa, del suo valore, della sua utilità in questa vita. Tredici persone, in un modo o nell'altro, hanno contribuito a rendere la sua vita un inferno. E decide, quindi, di suicidarsi. Ma prima registra su sette audiocassette le sue motivazioni. Ogni lato è dedicato a una persona, ovvero una causa. Il romanzo, da cui è stata tratta una serie tv meravigliosa, è un colpo al cuore. Crudo, diretto, reale. Ma ci serve come il pane, perché non dobbiamo dare per scontato il disagio che può colpire certe persone. Un libro come questo andrebbe letto in classe, per sensibilizzare i ragazzi a comportarsi bene, a non sprofondare nel conforto se si è vittima di certi atteggiamenti. La vita non è mai inutile, e questo ce lo insegna il romanzo. Clay soffre terribilmente, cerca di vendicare (a modo suo) Hannah punendo le persone che l'hanno fatta stare male. Lotta, piange, si arrabbia, ma cerca di voltare pagina, di cercare delle risposte. E io non posso far altro che sentirmi vicino a lui, al percorso personale che è costretto a intraprendere dopo la ricezione delle 7 audiocassette. Questo romanzo lascia lividi, vi colpirà duramente allo stomaco senza preavviso. Ma #lamiarecensione -
Tredici
jessicabua - 11/05/2017 12:00
4/
5
Effetto valanga. Il tema centrale del libro è racchiuso in queste due parole. Non si parla di bullismo né di violenza fisica o sessuale bensì di qualcosa di molto più vicino a noi nella vita di tutti i giorni: ogni cosa che diciamo o facciamo coinvolge gli altri, tutti coloro che ci circondano e spesso non ci rendiamo conto di come ogni nostro più piccolo passo possa influenzare gli eventi di un intera giornata; leffetto valanga è questo.
Con le sue 13 cassette Hannah Baker porta lattenzione proprio su questo fenomeno e ci mostra come il peso delle azioni finisca per essere insopportabile fino a non riuscire più a conviverci.
13 cassette, 13 vite, 13 motivi per uccidersi. Banalmente è tutto qui. Ma fidatevi se vi dico che il messaggio nascosto tra le righe di questo libro è molto più interessante e coinvolgente, riesce a colpire tutti i lettori, adulti o giovani che siano. Non fatevi confondere dagli adattamenti televisivi, la vera storia è questa ed il resto sono solo manipolazioni volte a colpire un pubblico differente con scene fin troppo studiate a tavolino. Nel libro, molto più che nella serie tv, riesce a passare il messaggio dellimportanza del concetto azione-reazione, di come tutti noi occupiamo uno spazio vitale nella quotidianità e anche quando ci sembra di essere invisibili in realtà compiamo azioni o , perché no, omissioni che stravolgono le vite degli altri non solo la nostra.
Il libro non è perfetto ma si fa leggere in fretta perché cattura lattenzione, incuriosisce, genera in noi delle domande a cui vorremmo trovare una risposta e subito. Ho adorato il modo in cui lautore sia riuscito a far concatenare alla perfezione tra loro gli eventi narrati e il continuo alternarsi della prospettiva Clay-Hannah è un escamotage ben utilizzato che ci permette di sentirci parte degli eventi come se fossimo coinvolti in prima persona rendendo la lettura assai coinvolgente e realistica. Leggetelo senza pregiudizi, non è banale come potrebbe sembrare : arriverete all' ultima riga con la consapevolezza che non tutto è come sembra e che spesso sottovalutiamo linfluenza del nostro agire o nei peggiori dei casi del nostro rimanere immobili facendo finta di non vedere, di non sapere.
#lamiarecensione
Tredici
Marco Smeraldi - 01/05/2017 16:17
2/
5
La delusione dell'anno? Probabilmente sì. Dopo gli infiniti pareri positivi e il fatto che fosse uno di quei libri che da sempre volevo leggere mi avevano fatto sperare per il meglio, già pensando a "Tredici" come ad uno dei più bei libri che potessi aver mai letto, e invece, la storia (nonostante la trama di base sia eccezionale) si è rivelata priva di sostanza vera. E questo mi dispiace un sacco. Ho letteralmente divorato il libro, e mai mi era capito di leggere così velocemente un libro che già dal principio mi sembrava claudicante: ma volevo dovevo dargli una chance. Sarà la narrazione in doppia prima persona, sarà lo stile di narrazione particolare e unico, mi dicevo... Ero proprio curioso di vedere come la storia si sarebbe evoluta, pronto a restare a bocca aperta una volta girata pagina; ma questo passaggio non c'è mai stato, e quindi il tutto è rimasto piatto dall'inizio alla fine. I segreti sono stati poco sbalorditivi, per me che mi aspettavo il mondo e alcuni, a dirla tutta, sono stati oltre che inutili abbastanza banali e sciocchi. Mi dispiace immensamente andare contro corrente, dato che tutti lo amano e volevo amarlo anch'io, ma il libro non mi ha trasmesso quello che l'autore voleva trasmettere. Non so nemmeno bene che voto dargli: mai un libro mi aveva messo in questa situazione. #lamiarecensione -
Tredici
Enrico Ferraris - 01/05/2017 15:03
5/
5
Un tempo i libri si vendevano se erano belli. Successivamente, se erano bestsellers, ne venivano tratti dei film e quindi legittimavano le ampie tirature. Oggi invece vendono se ne traggono delle serie TV.
Questo è il caso di 'Tredici'. A essere sincero 'Tredici' era un romanzo già famoso e venduto (specie negli USA) sin da prima (è del 2007), ma la consacrazione a livello mondiale è arrivata con la serie originale Netflix (che non ho visto).
Tutto comincia quando Clay, un ragazzo adolescente americano, trova davanti alla porta un pacco che contiene delle audiocassette con la voce di Hannah, la ragazza di cui è da sempre innamorato e che si è tolta la vita qualche settimana prima. Hannah promette che, ascoltando i nastri, lui e tutti gli altri destinatari del pacco capiranno perchè di quel gesto estremo e del loro coinvolgimento nella vicenda. Già, perchè Clay, una volta ascoltate le tredici storie dovrà passare il pacco alla persona successiva e così via, fino al tredicesimo. Tredici storie, tredici motivi per togliersi la vita. A quell'età.
Il romanzo si legge rapidamente, le pagine si girano velocemente e scivolano via. Forse la storia e il linguaggio sono diretti maggiormente a un pubblico adolescenziale, ma la lettura è piacevole e scorrevole anche per gli adulti.
E' un libro forte, che affronta fortemente il tema del bullismo, il tema di una età difficile come è quella dell'adolescenza, del dolore che una persona può causare a volte incosapevolmente per un suo gesto o senza valutare quanto quel suo gesto possa ferire. Ed è un libro che non dà scampo, mette il lettore di fronte al fatto compiuto, al fatto che Hannah (a cui ci si affeziona) non ci sarà più, che è morta davvero prima di conoscerla.
L'idea è originale e ottima e ciascun lettore può riconoscersi in Hannah e nel suo dolore e odio, perchè ciascuno di noi ha subito (o causato) quelle ferite, pur non arrivando al gesto estremo.
E' un vero peccato che ci volesse una serie TV perchè un romanzo così bello arrivasse in Italia.
#lamiarecensione -
Tredici
Luigi Dinardo - 24/04/2017 00:01
5/
5
Il bullismo non è un fenomeno sociale da trascurare. Jay Asher ce lo insegna nel suo bellissimo romanzo, che merita di essere letto non solo dagli adolescenti, ma anche dagli adulti. Perché, a volte, tendiamo a guardare oltre, a non scorgere i segnali che i nostri figli ci lasciano, seppur inconsapevolmente. Hanna H Baker è una ragazza normale: dolce, bella e sensibile. Ma nel percorso della sua vita incontra persone che la fanno dubitare di se stessa, del suo valore, della sua utilità in questa vita. Tredici persone, in un modo o nell'altro, hanno contribuito a rendere la sua vita un inferno. E decide, quindi, di suicidarsi. Ma prima registra su sette audiocassette le sue motivazioni. Ogni lato è dedicato a una persona, ovvero una causa. Il romanzo, da cui è stata tratta una serie tv meravigliosa, è un colpo al cuore. Crudo, diretto, reale. Ma ci serve come il pane, perché non dobbiamo dare per scontato il disagio che può colpire certe persone. Un libro come questo andrebbe letto in classe, per sensibilizzare i ragazzi a comportarsi bene, a non sprofondare nel conforto se si è vittima di certi atteggiamenti. La vita non è mai inutile, e questo ce lo insegna il romanzo. Clay soffre terribilmente, cerca di vendicare (a modo suo) Hannah punendo le persone che l'hanno fatta stare male. Lotta, piange, si arrabbia, ma cerca di voltare pagina, di cercare delle risposte. E io non posso far altro che sentirmi vicino a lui, al percorso personale che è costretto a intraprendere dopo la ricezione delle 7 audiocassette. Questo romanzo lascia lividi, vi colpirà duramente allo stomaco senza preavviso. Ma non potrete fare a meno di leggerlo perché è necessario capire. #lamiarecensione
Tredici
milenaalai - 22/04/2017 13:41
5/
5
"Tredici parla di questa ragazza che si è suicidata."
Inizio sempre così a spiegare la trama di questo libro, ma a volte le persone iniziano a guardarmi strano; non capivo perché, all'inizio, ma credo sia per la parola che inizia per s.
Molti evitano di usarla, se ci badate; preferiscono usare espressioni come: togliersi la vita, ha ingerito delle pasticche, oppure non dicono niente e lasciano un buco nel loro discorso.
Se siete una di queste persone, molto probabilmente non apprezzerete il libro in questione.
Perché? Poiché è realistico e non usa mezzi termini, ne parla senza problemi e non cerca di camuffare la verità.
Per questo ho voluto leggere Tredici, perché nonostante si tratti di un argomento pesante, nel libro viene trattato senza tabù.
Jay Asher ha capito che noi teenager vogliamo libri che parlano di cose reali, per quanto complesse possano essere; ha capito che non vogliamo dover tapparci le orecchie ogni volta che sentiamo parlare di qualcosa che non sia scuola.
Oltre a tutto questo, il libro ci permette di avere due punti di vista contemporaneamente; ci dà la possibilità di disperarci, arrabbiarci, piangere, lamentarci con Clay, il ragazzo che riceve le cassette, ma allo stesso tempo possiamo identificarci con Hannah, la ragazza suicida, perché tramite le sue parole possiamo ritrovarci nella sua vita, possiamo capire le sue motivazioni.
Il libro però non vuole cambiare il suicidio ai nostri occhi, vuole mostrarcelo, ma vuole anche farci capire quanto questa scelta sia sbagliata, vuole farci vedere che ci sarà sempre qualcuno per noi, ma se non ci apriamo a loro niente potrà cambiare.
Il suicidio non ruota attorno alle ragioni per cui, ma a te stesso solamente.
Dal libro è partito un messaggio di speranza, ora sta a noi destinatari riceverlo.
#lamiarecensione -
Tredici
Giuliana Popolizio - 19/04/2017 17:51
5/
5
L'idea di una ragazza suicida che prepara una serie di audio cassette indirizzate alle tredici persone coinvolte da vicino nella sua vicenda è di per sé inquietante. Soprattutto quando poi la narrazione diventa incalzante e la curiosità sale come l'alta marea facendoci annaspare nell'attesa di risposte. Ma poi diventa una storia triste e un esempio da citare quando si parla di bullismo. Sì, perché il significato nascosto, il messaggio criptato è proprio questo: Hannah è vittima di una forma quasi impalpabile di bullismo. Perché si sa, si pensa sempre ad una cerchia di teppisti che prendono di mira il più debole usando la forza fisica. Ma la forza mentale? Quello strumento serpeggiante e infimo nelle mani di chi, piano piano, goccia a goccia instilla nella vittima l'idea che è una pessima persona, demolendo ogni sua piccola certezza, il suo amor proprio, la sua dignità e la sua reputazione?Questa forza negativa c'è ma non è sempre rintracciabile, individuabile. Non sempre si riesce a intervenire in tempo e purtroppo, la vittima, non ha sempre la forza di ribellarsi, di cercare aiuto. Questo libro è fantastico. Godibile per lo stile e la narrazione e profondo nel suo significato. Buone letture, Bookspassion. #lamiarecensione -
Tredici
salvo_97 - 18/04/2017 23:17
4/
5
Sintomi dell'adolescenza: sensazione di diversità, di isolamento, di insoddisfazione.
La maggior parte degli adolescenti probabilmente può riconoscersi in Hannah Baker e nei motivi che l'hanno spinta alla più drastica delle decisioni. Ma cosa si prova a sapere che tu potresti essere la causa di ciò? Quando Clay Jensen inizia a sentire le 7 cassette su cui Hannah ha registrato i 13 motivi per cui si è suicidata e che ha destinato ai responsabili, inizia un brivido destinato a durare fino all'ultima parola dell'ultima pagina di questo splendido libro.
Jay Asher fa entrare il lettore in uno stato di continua tensione, che si divide tra la mente di un ragazzo colpevolizzato improvvisamente della morte di una ragazza e quella di una ragazza che il mondo non ha capito, che gli altri non hanno saputo trattare e che da morta vuole concedersi una seconda possibilità di essere ascoltata. E' questo il dramma dei giovani d'oggi, poco ascoltati, poco considerati, troppo giudicati dagli adulti, dai coetanei e da sè stessi. Certo, non è il suicidio la soluzione più matura e più vincente in questi casi, ma perchè rischiare che un adolescente possa anche solo pensare che sia così?
Un vero e proprio thriller psicologico, illuminante e spaventosamente vero nel mettere in guardia dalle conseguenze sugli altri delle proprie azioni, anche quelle compiute involontariamente. #lamiarecensione -
Tredici
Debora Campagnoli - 12/04/2017 12:11
5/
5
#lamiarecensione
Dopo aver letto solo le prime pagine mi è subito stato chiaro del perché del suo successo tra gli adolescenti. Un tema sociale importante, quanto più che attuale, mascherato da thriller e narrato da un loro coetaneo, che ti mostra il rebus dietro cui si nasconde chi ha tessuto le fila di questa tragica storia.
All'inizio credi che sia impossibile che qualcuno possa giungere ad una tale soluzione così senza ripensamento alcuno e forse con un pizzico di leggerezza, ma man mano che ascolti anche tu quelle parole - come se nella tua mente avessi spinto il tasto play insieme a Clay - direttamente da chi quegli abusi l'ha subiti con quella voce chiara, forte, graffiante a tratti strafottente indirizzata tanto a coloro che hanno contribuito al suo epilogo quanto a te spettatore impotente, ti sembra di riuscire a comprendere meglio il motivo del suo folle gesto.
"L'effetto valanga" frase scritta più volte a cui in un primo momento forse non riesci a dare il giusto valore ma che col progredire della storia si fa strada con tutto il suo peso nei ricordi di quella ragazza che ha scelto la morte come unica soluzione al suo essere vittima.
Molto spesso non si pensa che un determinato comportamento fatto di parole o gesti, inizialmente poco rilevante e non decisivo possa invece dare il via ad un insieme di eventi scatenanti che possono arrivare a minare le condizioni di vita di una persona.
Le parole di Hannah ti scorrono dentro cariche di una tale sofferenza che è quasi papabile, ti senti mancare l'aria per quanto sei sopraffatto dal dolore, dal senso d'impotenza verso qualcosa che sai di non poter cambiare, verso cui stai perdendo ogni speranza è con essa ogni briciola della tua voglia di vivere.
Ma questo libro ha due voci quella di Hannah e quella di Clay che procedono insieme, simultaneamente: la prima di colei che si è trovata stretta alle corde da un susseguirsi di situazioni che non le hanno dato più scelta e l'altra di chi avrebbe potuto aiutarla se solo avesse guardato oltre l'apparenza ma che purtroppo si ritrova soltanto ad ascoltare una voce lontana, registrata su delle vecchie cassette.
Ti chiedi perché non ha chiesto aiuto, lo gridi nella tua testa insieme a Clay, consapevole come lui che ormai è troppo tardi.
Ma si può veramente fare qualcosa?
Io credo di sì basta anche solo guardare...ma guardare davvero, senza far finta di girarsi dall'altra parte.
Chiudi il libro con un velo di tristezza calato sul cuore perché anche se il finale ti ha dato una flebile speranza che quei messaggi incisi su nastro avranno cambiato per sempre la vita di coloro che li hanno ricevuti, qui nella vita vera realizzi che fin troppo spesso queste storie affollano le cronache del nostro telegiornale.
Tredici
ely1592@hotmail.it - 10/04/2017 20:39
4/
5
#lamiarecensione Commovente. Agghiacciante. Questo libro per ragazzi è entrambe le cose in egual misura. Una ragazza ha fatto una scelta e ne vuole spiegare le ragioni. 13. Una per ogni persona che, senza saperlo, ha contribuito a qualcosa di decisamente più grande di lui o lei e adesso è costretto a prenderne atto. Da solo, affrontando la realtà senza potersi dire bugie, senza potersi giustificare, senza nemmeno poter più chiedere perdono. Per essere un romanzo così piccolo, è sicuramente pesante. Però in senso buono: permette di riflettere su più di un tema spinoso. E a, mio avviso, fa ben capire che leffetto farfalla (o valanga, come dice Hanna) non si riferisce solo alle coloratissime e delicate alucce dellinsetto, ma può essere scatenato da uno scherzo, da un gesto, da una bugia o anche solo da una parola. Tutto questo in un libretto scritto in maniera tale da essere insieme dettagliato e conciso, adatto anche a chi i libri proprio non riesce ad amarli. Unico è anche il continuo passaggio, in contemporanea, tra 3 realtà diverse: quella di Hanna, il passato, veicolata dalle cassette, quella di Clay che ascolta, con tutte le emozioni che questo comporta, e quella presente, ovvero tutto quello che accade attorno e a lui stesso durante questo ascolto. Insomma, se allinizio si può restare un momento stupiti e quasi distaccati dal tema, capitolo dopo capitolo (e cassetta dopo cassetta) non si può fare a meno di farsi travolgere dalla vicenda e voler assolutamente capire, insieme a Clay, non solo i perché di questo gesto, ma anche i come e, soprattutto, i chi.
Tredici
Erika - 07/04/2017 18:37
4/
5
Hannah Baker, ragazza liceale, muore suicida senza dare spiegazioni del suo gesto. O così sembra. La ragazza in realtà ha lasciato sette audiocassette in cui racconta i motivi che l'hanno condotta a prendere questa estrema decisione; i nastri vengono passati di persona in persona da chi viene menzionato da Hannah come responsabile della sua morte, fino ad arrivare a Clay Jensen, compagno di scuola e di lavoro della ragazza, innamorato di lei dal primo momento in cui l'ha vista.
Nell'istante in cui le tredici persone coinvolte premono "play" per ascoltare la prima audiocassetta, la loro vita è destinata a cambiare per sempre.
In questo romanzo, Jay Asher riesce con grande maestria a calarsi nei panni di un'adolescente e attraverso il suo punto di vista parla di amicizia, primi amori, bullismo, suicidio e di altri temi delicati che l'autore avrebbe potuto trattare con più leggerezza (vista l'età del pubblico cui il libro è principalmente rivolto), ma che invece decide di raccontare con onestà, anche nella loro crudezza.
Pagina dopo pagina, senza nemmeno accorgersene, il lettore si affeziona inevitabilmente ad Hannah e si trova a condividere con Clay la stessa volontà di tornare indietro nel tempo per impedire l'inevitabile; la consapevolezza di non poter fare più niente per salvare la ragazza rende il tutto più angosciante e doloroso.
"Tredici" è uno di quei romanzi il cui vero valore si coglie non tanto durante la lettura quanto al termine di essa, quando realizziamo che la visione che abbiamo di noi stessi e del nostro rapporto con gli altri potrebbe (e dovrebbe) cambiare; per questo lo consiglio e penso che sarebbe un'ottima scelta per un docente assegnarlo ai propri alunni e da esso prendere spunto per avviare una discussione.
#lamiarecensione -
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Tredici
Cris Tridello - 05/04/2017 13:51
3/
5
#lamiarecensione Chiariamo una cosa chiave: questo è un libro per ragazzi. Ciò va specificato perché, pur potendolo comprendere allinterno del genere thriller, di certo non offre ad un lettore adulto lo stesso intreccio e suspance che si può trovare in autori quali Carrisi, o Connelly o Nesbø (giusto per citarne tre).
Detto ciò ho letto Tredici (titolo originale "Thirteen Reason Why", cioè "tredici motivi perché...") tutto d'un fiato in un paio di giorni. La lettura è gradevole, il libro è ben scritto (e tradotto) e la voglia di scoprire il contenuto di tutte e tredici le cassette è forte.
Bella la maniera con cui è stata resa la discesa nella disperazione di Hanna, attraverso piccoli episodi sgradevoli che presi uno alla volta non avrebbero avuto molta influenza (almeno non tutti) ma che insieme, per l'effetto valanga più volte menzionato lungo il racconto, rovinano la voglia di vivere e di lottare di una ragazza. Lidea di fondo e il messaggio, quindi, è interessante e offre spunto di riflessioni.
L'autore è molto descrittivo, quindi abituatevi all'idea che ogni azione e passaggio narrativo sia spiegato nei minimi particolari anche quando ininfluenti. La narrazione passa agevolmente dal punto di vista di chi racconta (Hannah) e di chi ascolta (il protagonista Clay Jensen) e, insieme a Clay, si prende coscienza degli eventi narrati e del ruolo del protagonista (nonché degli altri dodici) all'interno di tutta la faccenda.
La critica verso l'ambiente scolastico (soprattutto americano) è forte e ce n'è per tutti: professori, amici, studenti, genitori.
Consigliato soprattutto se andate ancora alla scuola dell'obbligo.
Asia Paglino - 20/05/2020 15:13
antpiscitelli - 03/01/2018 02:41
martina_nicola - 16/09/2017 01:20
saraaa255 - 14/05/2017 22:49
nessie92 - 14/05/2017 15:45
jessmich - 13/05/2017 15:52
artemide1990 - 13/05/2017 15:46
Luigi Dinardo - 12/05/2017 12:30
jessicabua - 11/05/2017 12:00
Marco Smeraldi - 01/05/2017 16:17
Enrico Ferraris - 01/05/2017 15:03
Luigi Dinardo - 24/04/2017 00:01
milenaalai - 22/04/2017 13:41
Giuliana Popolizio - 19/04/2017 17:51
salvo_97 - 18/04/2017 23:17
Debora Campagnoli - 12/04/2017 12:11
ely1592@hotmail.it - 10/04/2017 20:39
Erika - 07/04/2017 18:37
Cris Tridello - 05/04/2017 13:51