In un solo volume la trilogia marsigliese di Jean-Claude Izzo con protagonista uno dei personaggi più memorabili della letteratura contemporanea. Nel primo romanzo, dopo anni di vagabondaggi nei mari del Sud, Ugo torna a Marsiglia per vendicare Manu, l'amico di gioventù assassinato dalla malavita. Ma anche lui resta ucciso e toccherà a un terzo amico, Fabio Montale, il compito di fare giustizia. Fabio era cresciuto con gli amici nei vicoli poveri del porto di Marsiglia, tra piccoli reati e primi amori, ma poi è diventato uno strano poliziotto, più educatore di strada nei quartieri difficili che sbirro. La sua umanità si nutre dei dettagli della vita vera: le donne che ama innanzitutto, le amicizie, la musica, il pastis, il vino, il mare e il cielo di Marsiglia. Ed è questa stessa umanità, ancor prima del suo mestiere di poliziotto, a metterlo in una guerra durissima con il sistema degli intrecci illeciti tra imprese, politica e malavita. In una città, Marsiglia, simbolo di un Mediterraneo diviso tra bellezza e violenza, tra due colori: l'azzurro del cielo e del mare e il nero della morte e dell'odio.
La trilogia di Fabio Montale: Casino totale-Chourmo-Solea
Anonimo - 23/08/2011 11:05
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Qui vado controcorrente. A me questo tanto osannato autore non è piaciuto. Finire questa trilogia è stata una guerra durissima contro la noia, che mi ha attanagliato dall'inizio alla fine.Trame deboli che servono da pretesto per l'esposizione delle passioni del protagonista. L'alcol innanzitutto e poi Marsiglia. Ma perché tutti questi investigatori protagonisti di "noirs" devono essere delli alcolizzati e naturalmente gli ultimi accaniti fumatori? Non se ne può più delle continue descizioni delle sue sbronze quotidiane e dei suoi rovinati risvegli. E avere un po' di più la "capa" lucida, no? E Marsiglia, descritta minuziosamente, ma proprio minuziosamente! Con righe e righe dedicate ai nomi delle vie e delle piazze e agli itinerari fra questi, che manco un navigatore è tanto preciso!Ma per chi non conosce Marsiglia e francamente non gliene importa granché di questa città, visto i problemi che attanagliano le nostre, è una "pizza" mortale! Analisi sulla vita e la morte, banali assolutamente. Credo politico che impregna tutte le conversazioni, tanto che sembra di essere tornati al teatro dell'impegno di 68ttina memoria. E nient'altro resta se non la noia, appunto. No , mi spiace non lo leggerò mai più.
Anonimo - 23/08/2011 11:05