Nel 1966 Truman Capote era probabilmente lo scrittore più celebre d'America, o forse del mondo. Il suo romanzo "A sangue freddo" era un bestseller globale, la Columbia Pictures ne aveva acquistato i diritti per un film per una cifra astronomica, i salotti televisivi si contendevano la sua presenza e il suo volto compariva sulle copertine delle riviste. Fu proprio in quel momento che Capote decise di lavorare alla sua opera successiva: non un libro, bensì una festa. Un ballo in maschera, con dress code in rigoroso bianco e nero, per pochi selezionatissimi invitati. Per mesi Capote parlò a tutti di questo progetto, portando con sé ovunque andasse un taccuino nel quale segnava e cancellava nomi, senza lasciarne sbirciare il contenuto a nessuno. In breve, la curiosità intorno a questo party si fece incontenibile. Chi sarebbe stato invitato? Chi escluso? "Truman Capote e il party del secolo" racconta per la prima volta nel dettaglio una delle serate più memorabili che New York abbia mai vissuto. Un saggio esplosivo, tra biografia letteraria, cronaca di costume e ritratto del tempo, che rivela un Capote come non l'abbiamo mai visto e svela i dettagli più curiosi e imprevedibili di un evento leggendario al quale oggi tutti noi, grazie a Deborah Davis, siamo finalmente invitati a partecipare.
Nel pieno della sua attività letteraria, amico di tutte le persone che davvero contavano, confessore delle mogli degli uomini più ricchi d'America (e non solo), Truman Capote decise di dare una delle feste più memorabili della storia.
Selezionò per mesi gli invitati, pensò attentamente alla location e al dress code.
Pur di essere invitati ad una festa così esclusiva, le personalità più in vista di New York fecero di tutto per Capote.
Tuttavia, la sua fama, la sua bravura come scrittore, le sue amicizie e i suoi privilegi non poterono garantirgli la felicità...
Mondadori Bookstore Romea. Mara.
libreria.romea - 06/04/2025 14:27