"Ultime interviste" è un viaggio nella vita e nei libri di Joan Didion attraverso i suoi ricordi: otto conversazioni con giornalisti e scrittori del calibro di Sheila Heti, Dave Eggers e Hari Kunzru, nelle quali Didion ci parla di sé con estrema sincerità, dal rapporto con la California a quello con New York, dalle prime influenze letterarie agli anni passati a Vogue, dalla pubblicazione dei primi reportage al successo internazionale. Ci sono molti modi di svelarsi, ma quelli di una scrittrice sono diversi. Nei romanzi lo schermo della finzione permette di celare nei personaggi pezzi di sé, o di raccontare il vero sotto le coltri dell'immaginazione; nei saggi e negli articoli l'onestà del reale diventa un modo per allontanare da sé l'obiettivo e nascondersi. Joan Didion ha rotto tutte le regole in ogni parola che ha scritto e, mentre immortalava i diversi volti delle epoche che ha percorso, si è autorappresentata di continuo con un senso di verità quasi straniante. Così avviene anche in queste interviste, nelle quali dialoga con colleghi ed estranei concedendosi con franchezza anche sui temi più dolorosi: la morte di John Gregory Dunne, il grande amore della sua vita, e quella della figlia Quintana; le difficoltà e le soddisfazioni della scrittura; ma anche le opinioni politiche, le sfide del giornalismo, i luoghi nei quali ha vissuto o che ha visitato. Risposta dopo risposta, Joan Didion sembra quasi manifestarsi davanti a noi con la sua espressione caparbia e severa, le sue frasi brillanti e ironiche, la sigaretta sempre accesa tra le mani eleganti. Uno sguardo che ci fissa tra le righe sulla pagina a ricordarci che lei era là, tra quelle storie, tra quelle vite, tra quei volti, perché raccontare il mondo è l'unico modo per poterlo capire.