Rosa, la "farfalla di città", volteggia per la Capitale verseggiando rime ed evocando muse ispiratrici. Dentro di sé raccoglie un mondo di emozioni che traduce con maestria in versi. La sua storia è raccontata attraverso gli occhi di Antonio e si presenta come un'affascinante narrazione che esplora non solo l'incontro casuale tra due persone in un afoso luglio romano, ma riesce a catturare l'attenzione del lettore grazie a una scrittura fluida e informale, che trasmette l'atmosfera tipica di Roma e le sfide quotidiane della vita moderna. Il recupero di un linguaggio colloquiale e diretto rende i personaggi subito credibili e vicini. La dinamica tra Antonio e Rosa è ben sviluppata e mostra una connessione immediata, fondata sulla curiosità reciproca e sull'autenticità. Tra di loro si instaura subito un feeling che promette una storia incredibilmente romantica, nonostante Rosa appaia come una donna determinata e intraprendente, pronta al sacrificio per integrarsi completamente nella modernità di una città tentacolare, caotica ma accogliente e materna, come poche sanno essere.