L'arte di Faulkner fu grandissima non solo in vasti e dilaganti romanzi come Luce d'agosto o "Assalonne, Assalonne!", ma anche in certi racconti brevi e asciutti, di memorabile intensità. Storie di donne del profondo Sud, oscillanti fra la nostalgia, la follia e il noir ritratti in cui è incisa la cifra di uno scrittore di prodigiosa potenza. Questo libro ne raduna tre, "Una rosa per Emily", "Miss Zilphia Gant" e "Adolescenza", assumendo come titolo quello del più celebre di essi, che per molti è diventato il simbolo della narrativa di Faulkner, ossessivamente legata all'evocazione di un mondo svanito, quale appare a uno sguardo solitario, celato dietro la scena: «Di tanto in tanto la vedevamo a una delle finestre del pianterreno aveva evidentemente chiuso il piano superiore della casa , simile al busto scolpito di un idolo in una nicchia, che ci guardava oppure non ci guardava, era impossibile dirlo. Così passò da una generazione all'altra, amabile, ineluttabile, impervia, tranquilla e perversa».