Parabola drammatica e impietosa, il romanzo racconta la storia di Giovanna, davanti alla quale la vita sembra schiudersi piena di promesse. Ma l'autore a poco a poco infrange, una pagina dopo l'altra, tutte le sue illusioni e le sue speranze. Di una sensibilità quasi malata, Giovanna non affronta la lotta, fugge: la sua passività tuttavia non significa un rifiuto della vita, quanto piuttosto un'incapacità di vivere. Dietro a questo incalzare crudele della narrazione, a questo "accanimento", si avverte l'intima commozione dell'autore per la solitudine degli esseri, per la fugacità delle loro gioie. C'è, nelle pagine di Maupassant, un senso della vita, un modo di apprezzarne le luci, i colori, i suoni, gli odori, che lo avvicina alla sensibilità degli impressionisti.
Un libro bellissimo, forse il libro più bello che abbia letto, un libro che non mi ha permesso di dormire la notte perchè non riuscivo ad addormentarmi senza sapere la mia eroina in salvo... un librò sul quale ho riso e sul qualse ho pianto, semplicemente bello... lo consiglio a chiunque, uno scorcio di vita che ci rapisce.
Anonimo - 28/05/2007 01:59