Un noto avvocato udinese viene trovato privo di vita. Tutto fa pensare a un suicidio. Accanto a lui un biglietto d'addio, in cui si fa riferimento a un misterioso avvenimento del passato. Ma in pochi giorni vengono ritrovati in successione altri due cadaveri: due donne che sembra si siano uccise, lasciando anche loro un messaggio ambiguo che dovrebbe motivare il loro gesto. La catena di suicidi insospettisce l'ispettore Cavalieri, a cui è stato assegnato il caso, e alcuni indizi lo porteranno a pensare di trovarsi di fronte a una serie di omicidi, tutti collegati da un elemento: una classe di un prestigioso liceo della città. La classe che ha frequentato anche l'ispettore Cavalieri. Le indagini lo riportano al passato, rimettendolo in contatto con i protagonisti della sua giovinezza. La polizia cerca di rintracciare tutti gli ex compagni di scuola, tra cui dovrebbe nascondersi l'assassino. Ma sarà davvero così? Un rancore covato per trent'anni e un incidente dimenticato infittiranno il mistero...
Da piccolo, a scuola, subivo, ero fragile e incapace di usare violenza. Mi piaceva ascoltare Venditti che cantava Ci vorrebbe un amico. Ora sono cresciuto e sono sposato con Alessia. Nella vita quotidiana sono una persona qualunque. Solo in questura assumo un ruolo determinante: l'ispettore Cavalieri. Oggi devo risolvere un caso all'apparenza semplice, una sequenza di omicidi. Tra le vittime anche un prestigioso avvocato. La gente ormai si suicida spesso nella società odierna e l'immagine diventa la vera protagonista indiscussa. Non c'è più spazio per i sentimenti e l'amore. Gli autori Pierluigi Porazzi e Massimo Campazzo riescono a intrecciare una sequenza di omicidi in maniera rapida. La trama non dà tregua, il ritmo serrato e il dubbio attanagliano il lettore. Un libro molto attuale, dai risvolti cupi, che invita a riflettere su molti temi. Ci consiglia di rivalutare l'immagine e l'impatto che ha sulla bellezza esteriore. Ognuno può essere distolto dalla vita reale semplicemente con una crema che distende le rughe e ci si può sentire superiori se si è in grado di avere una bella macchina? Il bullismo appare come una semplice bravata, ma quante declinazioni può avere? Quanto è distante questa storia dalla realtà e cosa può insegnare?
Adriana Rezzonico - 01/03/2018 13:28