La storia di un'amicizia profonda tra due uomini, due braccianti stagionali in California che condividono un sogno. George Milton si occupa da sempre con ferma dolcezza di Lennie Small, un gigante con il cuore e la mente di un bambino. Il loro progetto, mentre vagano di ranch in ranch, è trovare un posto tutto per loro a Hill Country, dove la terra costa poco: un posto piccolo, giusto qualche acro da coltivare, e poi qualche pollo, maiali, conigli. Ma le loro speranze, come "i migliori progetti predisposti da uomini e topi" (è un verso di Burns), sono destinate a sbriciolarsi. Il ritratto di un'America soffocata dalla crisi e di un'umanità gretta e gelosa nella drammatica rappresentazione di un maestro della letteratura. Scritto nel 1937 e destinato a un pubblico di uomini semplici come George e Lennie, "Uomini e topi" è una breve storia ricca di dialoghi, un piccolo gioiello di scrittura, pensato da Steinbeck per essere messo in scena in teatro e al cinema: e così è successo, sul grande schermo e a Broadway. Ma "Uomini e topi" resta prima di tutto un romanzo indimenticabile. Questa edizione propone nella nuova traduzione di Michele Mari un racconto di impegno, solitudine, speranza e perdita che resta uno dei libri più letti e più amati della letteratura mondiale. Introduzione di Luigi Sampietro.
Libri Senza Gloria Blog Pop Nerd - 18/06/2022 10:23
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Premio Nobel per la letteratura 1962, John Steinbeck è uno dei massimi esponenti della letteratura americana e mondiale. "Uomini e topi" (1937) è uno dei libri più letti e più amati della letteratura mondiale, tra i più venduti di Steinbeck insieme a "Furore" (1940), il suo capolavoro, entrambi da noi pubblicati presso Bompiani a cura di Luigi Sampietro.
Per tanto tempo "Uomini e topi" è stato proposto da noi con la traduzione (ancora attuale) di Cesare Pavese. Nel 2016 è arrivata la nuova (e più fedele) traduzione di Michele Mari: questa come la precedente mantiene l'inversione, unica nel panorama letterario europeo, dei due termini che compongono il titolo (infatti dovrebbe essere "Topi e uomini").
Questa è una storia semplice con protagonisti semplici per lettori semplici, pensata per essere messa in scena (difatti è arrivato sia al cinema sia a Broadway) ma soprattutto per scavarci nell'anima. Il linguaggio si fa forte di quello slang dei braccianti, di coloro che vivono su un treno marci, che sin da quando Mark Twain lo aveva adoperato per la prima volta in letteratura, non era più un vernacolo buono solo per le caricature...
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