Andar per mare con la forza del vento è più di un modo di muoversi, più di un viaggio, persino più di una navigazione. È un sogno antico, un mito, un archetipo dello spirito. Anche per chi soffre il mare, per chi non metterà mai piede sul ponte di una barca, per chi non isserà mai una vela, un itinerario nel vento ha il sapore incomparabile della libertà. C'è dentro il silenzio, la sfida, il rapporto diretto con gli elementi, il senso di una antica fatalità nella scelta di giocare con il mare e il vento ed esserne inevitabilmente giocati e diretti. Andare a vela (o sognarlo) è essere marinai dentro, esploratori nell'anima. Ma dove mai si dirige una vela se non verso una piccola isola persa nel blu? Ed ecco che al sogno si aggiunge sogno, al mito il mito: antichissimo anch'esso e pieno di rimandi simbolici. L'isola non è una meta o un luogo: è prima di tutto un miraggio che da sempre risiede nell'immaginario dell'umanità. Dalle Isole Vergini a quelle della Bretagna, dalle Dahlak alle Tremiti, da Malta alla Guadalupa questi itinerari a vela tra le isole del mondo sono soprattutto inviti a viaggiare, a essere "curiosi di natura e per natura". Non vogliono essere guide turistiche e tanto meno portolani. Quello che qui si racconta è piuttosto il sapore di un viaggio, la motivazione o le motivazioni profonde che potrebbero indurvi a intraprenderlo. Alzate le vele della vostra curiosità e salpate l'ancora della conoscenza affinché, come ha scritto Paul Wühr, "i vostri viaggi d'esplorazione non abbiano mai fine".