***Dal vincitore della LXXV edizione del Premio Strega***Dai ghiacciai della Groenlandia ai racconti di un cacciatore cieco in Mali, dagli stregoni della Sierra Madre messicana agli sciamani siberiani. Emanuele Trevi discende nei meandri della letteratura di viaggio come supremo rito di iniziazione. Nel 1921 Knud Rasmussen si unisce alla V spedizione Thule per studiare la civiltà eschimese, in un viaggio tra i ghiacci sterminati di Groendlandia, Canada, Alaska e Siberia da cui tornerà cambiato, come racconta in Il grande viaggio in slitta. Lattore e drammaturgo Antonin Artaud parte per il Messico nellestate del 1936. Il suo viaggio sarà un vero e proprio rito di passaggio: in crisi dastinenza da eroina sperimenta ritualmente il peyotl, riversando lesperienza nei suoi affascinanti scritti sui Tarahumara. Nel 1946 Marcel Griaule va a Ogol Alto (nellattuale Mali) per studiare la popolazione Dogon. Dai racconti di un cacciatore cieco, custode della tradizione del villaggio, ha origine Dio dacqua, resoconto che rivela limmensità del sistema di pensiero di quel popolo tuttaltro che primitivo. Emanuele Trevi, con lo sguardo dello scrittore e la sapienza dello studioso, intesse tra loro queste e molte altre storie, affrontando il grande tòpos moderno dei Viaggi iniziatici e cercandone le tracce nella produzione antropologica e letteraria. Latto della scrittura configura infatti uniniziazione in due tempi: se ogni viaggio porta alla messa alla prova di sé, con un allontanamento dalle proprie abitudini e certezze cui segue la morte simbolica, la rinascita vera e propria avviene soltanto dopo. Metabolizzare quel viaggio, raccontarlo, scriverlo, è parte integrante dellitinerario conoscitivo con cui il viaggiatore scopre di essere una persona nuova, diversa, rinata. E mentre tratteggia un percorso insolito e illuminante nella grande mappa della letteratura di viaggio, lo sguardo acuto di Trevi dà origine a pagine di profonda vitalità, dove la forma letteraria si rivela sorprendentemente il mezzo più adatto, così come i miti e i riti indigeni che descrive, a conoscere e forse riplasmare la realtà, fino a raggiungere un altrove.