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Egidia Beretta, mamma di Vittorio Arrigoni, ci racconta la breve vita di suo figlio, il cui barbaro assassinio, avvenuto a Gaza nella notte tra il 14 e il 15 aprile 2011, è stato pianto dai giovani di tutto il mondo. Giovani che attraverso Vittorio hanno conosciuto e capito come si può dare un senso a "Utopia", come la sete di giustizia, di pace, di fratellanza e di solidarietà abbiano ancora cittadinanza e che, come diceva Vittorio, "la Palestina può anche essere fuori dall'uscio di casa". Vittorio, il volontario, l'attivista, il pacifista, la voce libera che raccontava Gaza dall'interno. Racconto che ci ha permesso di conoscere giorno dopo giorno una situazione mai così ben rappresentata, senza slogan, ma con la ferma convinzione che "conoscere è il primo passo per la soluzione". Fra madre e figlio la corrispondenza è frequente "io e Vittorio eravamo molto uniti, come idee, obiettivi e ideali, sono molto orgogliosa di lui, è sempre stato così" e in questo libro Egidia Beretta ne ha fatto una selezione dettata dal sentimento e dall'importanza del contenuto, che ci fa capire quanto fosse forte il legame madrefiglio: "...domenica scorsa ero a Nazareth. Percorro strade che rappresentano la nascita, il viaggio esistenziale, il miracolo, il calvario di un Dio che di queste terre sembra essersi scordato. Lo faccio anche per te, mummy, per quella devozione fanciullesca..."
"Questo figlio perduto, ma così vivo come forse non lo è stato mai, che, come il seme che nella terra marcisce e muore, darà frutti rigogliosi".
Il viaggio di Vittorio nasce dal cuore della sua autrice, Egidia Beretta Arrigoni, la mamma di Vittorio Arrigoni, l'attivista italiano ucciso a Gaza la notte tra il 14 e il 15 aprile 2011. Una folle urgenza di raccontare Vittorio completo in tutte le sue sfaccettature. Perché Vittorio è associato alla Palestina, ma la sua è stata una vita di preparazione a questa scelta importante. Il titolo del libro prende spunto proprio dal percorso personale di Vittorio con i suoi ideali di pace e giustizia che poi è diventata quella raccontata da Gaza quando dice "io ho una passione sfrenata per i diritti umani".
Dopo l'adolescenza Vittorio di scontra con un mondo completamente diverso, iniziando dal Perù, passando per i monasteri dell'Est Europa, le comunità che raccolgono ragazzi dalla strada, per arrivare infine alla sua scelta finale, quella della Palestina.
Con queste pagine la mamma di Vittorio vuole far capire che la speranza deve esserci sempre, anche quando le situazioni sono difficili. Il suo augurio è che quanti lo leggeranno possano intravedere uno spunto, uno stimolo, per non lasciarsi mai abbattere. Perché se la mira è alta, se l'utopia riusciamo a coltivarla nel nostro cuore, ecco che Vittorio diventa un buon compagno, che sollecita a non abbandonare mai la strada scelta. Per quelli che vedono in Vittorio un combattente per la Palestina lo ameranno ancora di più perché potranno capire quanto è stato lungo e a volte anche doloroso il suo viaggio. Vittorio non ha mai smesso di seguire la sua strada perché aveva capito che il cammino che stava percorrendo gli apparteneva.
Il viaggio di Vittorio è il libro con cui tenere vivo il ricordo di questo ragazzo speciale che tanto ha fatto per difendere i suoi bambini a Gaza.
Valeria Merlini
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